LE CASE ASSOCIATE

S.Pietro in Palazzi - Cecina (Livorno)

Nato a Livorno nel 1804, si laureò in legge nel 1824 a Pisa, dove ebbe la ventura di conoscere Byron. Interessato ai temi storici, compose varie opere fra cui drammi e romanzi; per le sue accese posizioni repubblicane fu inviato prima al confino a Montepulciano e poi imprigionato a Portoferraio. Fu triunviro della Repubblica fiorentina del 1848 insieme a Mazzoni e Montanelli ed in seguito eletto dittatore. Con la restaurazione fu condannato a quindici anni di carcere, poi commutato in esilio in Corsica. Al momento dell'Unità d'Italia fu nominato senatore, ma si ritirò dalla politica dieci anni più tardi. In località La Cinquantina, a tre chilometri da Cecina, sullo stradone che da San Pietro in Palazzi si dirige verso il mare, si trova il bel complesso residenziale di Villa Guerrazzi. Francesco Domenico Guerrazzi nel 1868 acquistò la fattoria da un livornese e qui trascorse gli ultimi anni della sua vita, morendovi nel 1873. Il complesso è costituito, oltre che dalla vera e propria villa di abitazione padronale, da vari ambienti annessi, un tempo adibiti a granaio, magazzini, scuderia, tutti immersi in un ampio parco. Guerrazzi adorava la fattoria da lui trasformata in villa grazie ad una serie di ampliamenti e modifiche strutturali, fino a far deviare il corso della strada che in origine passava proprio davanti alla casa procedendo in linea retta.
I discendenti e i successivi proprietari continuarono ad apportare piccole variazioni per adeguare la villa alle rispettive necessità fino a che nel 1975 il Comune di Cecina la acquistò dall'ultima proprietaria.
In più di venti anni il complesso è stato completamente ristrutturato e attualmente, oltre al Museo Archeologico Comunale, ospita il Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale, la Scuola Comunale di Musica , la Scuola Comunale di Teatro, una sala convegni polivalente, una struttura adibita alla ristorazione. Dal 25 gennaio 2009, il Parco di Villa Guerrazzi è arricchito dall`opera d`arte di Adalberto Mecarelli, "memoria della luce".
 

ORARIO
Museo Archeologico Comunale
Dal 1 febbraio al 31 maggio:
sabato e domenica dalle 15.30 alle 19.00

Dal 1 giugno al 30 giugno:
da martedì a venerdì dalle 17,00 alle 20,00
sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 17,00 alle 20,00

Dal 1 luglio al 31 agosto:
da martedì a venerdì dalle 17,00 alle 21,00
sabato e domenica dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 17.00 alle 21.30

Dal 1 al 15 settembre:
da martedì a venerdì dalle 17,00 alle 20,00
sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 17,00 alle 20,00

Dal 15 settembre al 30 novembre:
sabato e domenica dalle 15.30 alle 19.00

Dal 1 dicembre al 31 gennaio:
domenica dalle 15,30 alle 19,00 - chiuso a Natale e Capodanno

Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale
Solo su prenotazione

 

ICONA Sistema Museale Case della Memoria in ToscanaQuesta casa fa parte del Sistema Museale Case della Memoria in Toscana. Visita la pagina con le informazioni ed i video.

 

 
  • Indirizzo: Loc. Vespignano 50039 VICCHIO (FI) Tel.+39 055 8439269 (Comune di Vicchio)
  • Orario: aperta solo in occasione di eventi culturali come le manifestazioni del Genio Fiorentino (ultima settimana di aprile): ore 10-12 e 15-18
  • Sito internet: Comune di Vicchio
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: IN ATTESA DI COMUNICAZIONI

Località Vespignano - Vicchio (Firenze)

Giotto di Bondone (1266-1336) uno dei grandi innovatori della pittura italiana. Attivo a Firenze, a Roma, ad Assisi ed a Padova, di lui rimangono splendide opere fra le quali alcune delle più notevoli sono gli affreschi della Chiesa Superiore di San Francesco ad Assisi e quelli della Cappella degli Scrovegni a Padova. Fu assai ammirato dai suoi contemporanei e ricordato sia da Dante sia da Boccaccio, che ne riconobbero la grande modernità e ne ammirarono il profondo realismo.
Nel comune di Vicchio del Mugello sorge quella che, secondo la comune tradizione, è ritenuta la casa del grande Pittore, che di questi luoghi era originario. In origine era probabilmente un'appendice di una più vasta casa padronale.
La casa fu restaurata nel 1840, ma subì delle distruzioni sul finire dell' Ottocento e poi ancora durante il terremoto del 1919; poi per qualche tempo fu lasciata deperire e considerata solamente un annesso agricolo. È' stata acquistata nel 1975 dal Comune ed adibita a Museo.
Recentemente la sua sistemazione è stata completamente rifatta in modo tale che il visitatore si trova a compiere un affascinante percorso virtuale attraverso l'opera del grande pittore. Per questo motivo la visita è particolarmente adatta per scopi didattici. Sempre nel museo ha sede un laboratorio didattico sull'arte dell'affresco.

 
  • Indirizzo: Piazza Agnolo Firenzuola 1 59021 VAIANO (PO) Tel. +39 0574 989022
  • Orario: sabato ore 16-19 e domenica ore 10-12 e 16-19 gli altri giorni su prenotazione telefonando allo 328/6938733 (coordinatore Museo)
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Visita guidata su prenotazione e omaggio

Badia di S. Salvatore - Vaiano (Prato)

Agnolo Firenzuola nasce a Firenze nel 1493, si laurea a Perugia ed entra poi nell'ordine dei Vallombrosani. Fu a Roma a varie riprese e si legò di amicizia con alcuni dei maggiori letterati dell'epoca fra cui Pietro Aretino e Annibal Caro. In seguito ad alcune vicissitudini, fra cui una grave malattia, viene sciolto dai voti e torna in Toscana, dove viene creato nel 1538 "usufruttuario e amministratore del monastero" di Vaiano. In questa veste si mostrerà solerte e lontano dallo spirito meramente speculativo che aveva animato alcuni suoi predecessori e che aveva fortemente danneggiato il monastero medesimo. Sono anni felici e produttivi durante i quali scrive le sue opere più note come La Prima Veste dei discorsi degli animali e I Dialoghi delle bellezze delle donne. Dopo due anni il titolo gli viene tolto, ma rimane comunque pensionarius della Badia, cosa che gli garantisce fino alla morte, avvenuta nel 1543, una rendita se pure modesta.
 
All'interno della Badia l'appartamento che si può ancora visitare è la così detta residenza dell'Abate. Tra i libri ed i documenti esposti, alcuni volumi di Agnolo Firenzuola fra cui la prima edizione delle Prose (1548) e delle Rime (1549). Per il resto la visita al monastero si articola come un percorso atto ad illustare la vita quotidiana dei monaci nei secoli passati.
 
Per un tour virtuale della casa museo: https://emme4video.com/virtual-tour/museo-badia_v1/
 

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  • Indirizzo: Casa Pellico piazzetta dei Mondagli n.5 12037 Saluzzo
  • Orario: dal 1 marzo al 31 ottobre: domenica e giorni festivi ore 14.00 – 19.00 dal 1 novembre al 6 gennaio: domenica e giorni festivi ore 14.00 – 18.00 Chiusure annuali: 1 Gennaio, 25 Dicembre - dal 7 gennaio al 28 febbraio (salvo aperture straordinarie programmate di anno in anno) Aperture serali in occasione di eventi stabiliti dall'Amministrazione comunale. Visitabile per gruppi tutto l’anno con tariffe speciali e in orari da concordare previa prenotazione. Informazioni e prenotazioni: n. verde: 800 942 241 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Sito internet:
  • Contatti:

Casa Pellico – Saluzzo

Posta nella scenografica piazzetta dei Mondagli, uno degli angoli più suggestivi del centro storico di Saluzzo, è un edificio di origine medioevale, situato appena al di fuori della cerchia di mura del 1280. Quattro archi ogivali, decorati ad affresco, ne costituiscono la struttura portante; una sopraelevazione cinquecentesca aggiunse le loggette all’ultimo piano, ora murate; mentre risale agli inizi dell’ottocento la loggia chiusa e terrazzata al piano della piazzetta, su cui si affaccia il salone neoclassico elegantemente e interamente decorato. Nel piccolo appartamento del primo piano, lo scrittore e patriota Silvio Pellico nacque il 25 giugno 1789 e trascorse i primi anni d’infanzia, serbando però per tutta la vita un ricordo affettuoso e grato della città natale, luogo letterario della memoria felice e degli affetti. Oggi nella casa-museo, dopo i recenti restauri realizzati dal Comune, sono esposti oggetti personali, manoscritti e opere del Pellico.

 
  • Indirizzo: Keats-Shelley House Piazza di Spagna 26 00187 Roma Tel. +39 06 6784235 +39 06 6784167
  • Orario: Dal lunedì al sabato ore 10:00 – 13:00 e 14:00 – 18:00; domenica chiuso Il museo è aperto in alcuni giorni festivi (italiani e inglesi) Il Museo rimane chiuso i seguenti giorni: 8 dicembre, 24-31 dicembre, 1 gennaio Visite guidate per gruppi su prenotazione al tel. +39 06 6784235
  • Sito internet:
  • Contatti:

Roma

La Keats-Shelley House, che si trova accanto alla Scalinata di Piazza di Spagna, è stata l’ultima dimora di John Keats, che vi morì nel 1821 a soli venticinque anni.
L’esterno dell’edificio settecentesco è simile a com’era quando Keats arrivò a Roma nel vano tentativo di rallentare le ineluttabili conseguenze della tubercolosi. Aperta al pubblico nel 1909, questa casa museo contiene una ricca collezione di quadri, sculture, manoscritti, oggetti e prime edizioni delle opere di Keats, Percy Bysshe Shelley e Lord Byron, ovvero i più importanti esponenti della seconda generazione romantica inglese.
Altri pezzi importanti della collezione includono un reliquiario contenente una ciocca di capelli di John Milton e di Elizabeth Barrett Browning, una maschera di carnevale in cera di Lord Byron e manoscritti di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn, l’amico e compagno di viaggio di Keats.
La casa possiede anche una ricca biblioteca specializzata in letteratura romantica, che conta più di ottomila volumi e a cui vengono sempre aggiunti nuovi titoli. Oltre alle stanze vi sono due ampie terrazze dalla vista mozzafiato, un negozio / libreria e una piccola sala multimediale con un documentario sui poeti romantici e la storia della Keats-Shelley House.
Visite di gruppo e presentazioni in inglese e in italiano sono disponibili su prenotazione, così come le stanze e le terrazze possono essere affittate per eventi privati.
 
 
  • Indirizzo: Località Anchiano 50059 Vinci (FI) tel. +39 0571 933248
  • Orario: tutti i giorni 10.00-19.00 (marzo-ottobre) e 10.00- 17.00 (novembre a febbraio)
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Acquistando il biglietto una pubblicazione in omaggio

Casa natale - Località Anchiano, Vinci (Firenze)

Leonardo da Vinci (Vinci 1452 - Amboise 1519) figlio naturale del notaio ser Piero da Vinci e di una donna di nome Caterina, rappresenta una delle personalità più celebri e complesse della storia dell'umanità. A Firenze, ancora molto giovane, iniziò la sua attività pittorica come allievo di Andrea del Verrocchio, uno dei più famosi maestri del Quattrocento. Leonardo, considerato fra i massimi artisti del Rinascimento, ha raggiunto grande fama anche per i suoi studi nei campi della scienza e della tecnica ed in particolare per i suoi esperimenti sul volo umano.

Nella località di Anchiano, a soli tre chilometri dal centro di Vinci, nel magnifico scenario delle colline del Montalbano, sorge quella che una secolare tradizione identifica come la sua casa natale. L'edificio fu donato nel 1950 al Comune di Vinci dal conte Giovanni Rasini di Castelcampo. Il restauro del 2012 ha rispettato l'immagine ormai consolidata nel tempo di questo luogo simbolo della memoria di Leonardo e frequentatissima meta di un pellegrinaggio culturale proveniente da ogni parte del mondo. Il nuovo allestimento, grazie alle più avanzate tecnologie multimediali e alle riproduzioni ad altissima risoluzione di dipinti di Leonardo, consente di avvicinarsi in maniera insolita e coinvolgente alla sua vicenda biografica ed artistica. La Casa di Anchiano, insieme al Museo Leonardiano ed alla Biblioteca Leonardiana, costituisce una tappa d'obbligo per un itinerario dedicato a Leonardo nella sua città natale.

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  • Indirizzo: Via Ser Lapo Mazzei 43 59100 Prato
  • Sito internet: sito
    facebook
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Ingresso gratuito e visita guidata

Palazzo Datini (Prato)

Francesco di Marco Datini, mercante pratese vissuto a cavallo fra i secoli XIV e XV, rappresenta oggi il prototipo del mercante toscano medievale. Nella sua vita creò un importante sistema di aziende con ramificazioni in tutta l’Europa e il Mar Mediterraneo, che governava dalla sede della compagnia fiorentina e dal bel palazzo pratese, costruito in un trentennio quasi ininterrotto di interventi edili.
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Francesco morì, senza eredi, nella casa di Prato il 16 agosto 1410, lasciando tutte le sue sostanze alla “Casa e Cieppo de’ poveri” di Francesco di Marco “sì che in perpetuo de’ frutti d’esse si paschino e si nutrichino i poveri di Gesù Cristo”.
L'stituzione da lui fondata è tuttora viva: la Fondazione Casa Pia dei Ceppi-Palazzo Datini ONLUS affianca all’opera di assistenza la manutenzione e valorizzazione del suo antico palazzo.
 
 
IL PALAZZO

finestreNel tempo l’immobile ha subito alcune modifiche; un intervento di restauro realizzato alla metà del Novecento consente oggi di apprezzarne di nuovo la originale struttura, articolata su due piani attorno alla corte con pozzo e loggia. L’intero piano terra (oggi sede museale) è decorato da pitture murali – recentemente restaurate - di vari autori fra cui Niccolò di Pietro Gerini, cui si deve anche il San Cristoforo ai piedi della scala che conduce al piano superiore.

Il prospetto principale reca tracce degli affreschi con scene delle opere di misericordia fatte realizzare dal Ceppo subito dopo la morte del Datini.

Oltre alla sede della antica istituzione fondata dal mercante, il palazzo ospita oggi anche l’Archivio di Stato, nel quale è depositato il suo fondo archivistico. Si tratta di una eccezionale collezione di documenti (oltre 150 mila lettere, 1127 libri contabili, e innumerevoli fogli sparsi) che testimoniano la vastissima attività svolta in campo industriale, commerciale, bancario dalle varie aziende cui egli dette vita: un archivio di importanza straordinaria per ricostruire la storia economica, ma anche sociale, dell’epoca nella quale Francesco Datini è vissuto.

Il palazzo ospita inoltre nei suoi locali la Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” e l’Istituto di Studi Storici Postali "Aldo Cecchi" onlus, avviandosi così a divenire uno dei punti centrali attorno ai quali si sviluppa la ricerca storica nazionale e internazionale.

IL MUSEO

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A partire dall'anno 2009, i locali al piano terra del Palazzo sono stati trasformati in sede museale, dedicata alla storia del Datini, della sua abitazione e dell'istituzione da lui fondata.
Nelle sale affrescate è dunque possibile non solo ammirare la splendida abitazione e le opere d'arte che la arricchiscono, ma anche ripercorrere la personalità del mercante e i suoi rapporti con la moglie Margherita, le sue innumerevoli attività economiche e le caratteristiche dell'archivio che ci ha lasciato, la storia della edificazione del palazzo e quella dei Ceppi che, a partire dal 1410, vi hanno sede. (Virtual tour)
 

ORARIO

Lunedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00

Domenica ore 10.00-13.00


Nelle settimane centrali di agosto viene effettuata la chiusura del museo per alcuni giorni.
Per informazioni dettagliate sui giorni di chiusura consultare il sito o contattare la Fondazione.

In caso di iniziative ed eventi il museo effettua aperture straordinarie.
E' possibile effettuare visite guidate per gruppi (minimo 20 persone) extra-orario al palazzo e al museo, prenotandole telefonicamente o via e-mail


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  • Indirizzo: “Villa le Coste” Via G. Duprè, 18 50014 Fiesole, Firenze, Italia Tel: +39 055 597095 Fax: +39 055 5978145
  • Orario: MUSEO: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 Sabato, domenica e il pomeriggio, per gruppi, previo appuntamento ARCHIVIO: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, previo appuntamento Servizio di informazione archivistica, anche per corrispondenza inoltrando le richieste a: email
  • Sito internet:
  • Contatti: Patrizia Balocchini Responsabile Amministrativo
    Maria Chiara Berni Responsabile Archivio
  • Facilitazioni per i soci: Biglietto ridotto e materiale promozionale

Fiesole (Firenze)

La Fondazione Primo Conti ha sede a Fiesole nella quattrocentesca Villa "Le Coste" che per molti anni fu l'abitazione del Maestro Primo Conti (Firenze, 1900-Fiesole, 1988). Acquistata nel 1945, la villa è divenuta sede della Fondazione quando quest’ultima venne istituita come Centro di Documentazione e Ricerche sulle Avanguardie Storiche, nel 1980. Il Centro ha rappresentato la realizzazione del sogno a lungo coltivato da Primo Conti "di conservare il ricordo, e la testimonianza, dei più importanti movimenti novatori del Novecento". La Fondazione Primo Conti si divide in due sezioni: il Museo delle opere di Primo Conti e l'Archivio. Il Museo e l’Archivio rappresentano nel loro insieme un Centro di eccellenza in Italia per ripercorrere e ricostruire con rigore scientifico la vicenda dell'Avanguardia storica che tanto profondamente connotò i movimenti letterari e artistici di tanta parte di questo nostro secolo. Il Museo della Fondazione Primo Conti, aperto al pubblico dal 1987, grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Firenze, raccoglie sessantacinque dipinti e oltre centocinquanta disegni dell’artista fiorentino. Le opere coprono un arco cronologico che si estende dal 1911 – l’anno dell’esordio artistico con l’Autoritratto di sorprendente bellezza e “ maturità” espressiva – al 1984. Il Museo consente di studiare, attraverso l’opera di Primo Conti, lo sviluppo delle vicende artistiche novecentesche in Italia e in Europa, di cui il Maestro ha colto la linfa vitale. Attraverso la visita delle sale del Museo si può ripercorrere l'intero iter pittorico di Conti, dai primi studi giovanili sulla figura umana, ai precoci interessi per l’arte fauve, preludio alla brillante stagione futurista. Conti seppe recepire gli umori più vivi e fecondi del Futurismo dando vita ad una pittura fresca, anti-accademica e ricca di poesia. In seguito, sempre su posizioni di fervida e costruttiva dialettica, il pittore accompagnò l’arte moderna nel recupero della forma e delle tecniche espressive. Artista sempre giovane e pronto a mettere in discussione gli esiti espressivi raggiunti, Conti anticipò e visse fino in fondo lo spirito artistico e letterario del suo tempo. Gli ultimi anni della sua vita sono pertanto caratterizzati da una pittura vivace e lirica.

 
  • Indirizzo: Comune di Vicchio 50039 Vicchio (FI) Tel. +39 055 843921
  • Orario: Apertura su appuntamento (tel. + 39 055 8439269) Ingresso libero
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: ANCORA CHIUSO in ristrutturazione

Vicchio (Firenze)

Benvenuto Cellini (1500 - 1571), autore del Perseo della loggia degli Uffizi a Firenze e della celebre Saliera di Francesco I, parla della casa e del podere acquistati in Vicchio nella sua Vita.
 
Del suo soggiorno a Vicchio si narra che durante la sua permanenza nella località fu invitato a cena da Pier Maria d'Anterigoli, detto "Sbietta", e che in quell'occasione gli sia stato offerto del cibo avvelenato, per effetto del quale dovette curarsi per un anno intero. Oltre alla biografia del Cellini stesso, si hanno poche fonti sul suo soggiorno a Vicchio. La casa abitata da Benvenuto Cellini si trova all'interno della cerchia muraria eretta dai fiorentini nel 1324 per racchiudere il Castrum Vichii, è quindi presumibile credere che sia stata edificata nello stesso periodo.

Attualmente i locali, completamente restaurati, sono utilizzati dalla Pro Loco che svolge funzioni anche come punto di informazioni turistiche. I piani superiori saranno utilizzati per piccole mostre di oggetti artistici ed artigianali. La destinazione definitiva prevista è di aprire nei locali un corso di formazione professionale di arte orafa e lavorazione di metalli preziosi.
 
 
  • Indirizzo: Comune di Lastra a Signa Museo Enrico Caruso – Villa Bellosguardo Via Bellosguardo 54 50055 Lastra a Signa (FI) Tel. +39 055 8721783
  • Sito internet: museo - villa
  • Contatti: museo - villa
  • Facilitazioni per i soci: Biglietto ridotto

Villa Bellosguardo - Lastra a Signa (Firenze)

Enrico Caruso napoletano è uno dei più grandi tenori della nostra epoca. Cantò in Egitto, Argentina, Russia e negli Stati Uniti. Nel 1906 il tenore acquistò la cinquecentesca Villa di Bellosguardo, già appartenuta alla famiglia Pucci. Si narra che l’acquisto avvenne in seguito ad una passeggiata in compagnia dell’innamorata Ada Giachetti, quando entrambi rimasero colpiti dal magnifico panorama collinare e dal monumentale e scenografico parco. Nel 1912 fu aggiunta la galleria che unisce la villa con l'adiacente fattoria. La villa, cha appartiene oggi al Comune di Lastra a Signa, è nota per i suoi due giardini all’italiana con cipressi, querce e piante esotiche come il cedro del Libano, ambedue degradanti ed ornati di vasche, fontane e statue. Il Museo Enrico Caruso si fonda sull’idea di far vivere al visitatore un incontro diretto con l’artista nel luogo della sua “ricreazione spirituale” ed espone cimeli e documenti donati dall’Associazione Museo Enrico Caruso-Centro Studi Carusiani di Milano.
 
ORARI:

Dal 1 maggio al 31 ottobre

mercoledì e giovedì 9-13

venerdì, sabato e domenica 10-13, 16-19

Dal 1 novembre al 30 aprile

mercoledì, giovedì e venerdì 10-13

sabato e domenica 9-13, 15-17

Aperture festività civili e religiose: 25 Febbraio, Lunedì dell'Angelo, 25 Aprile, 1° e 11 Novembre, 8 Dicembre.

Chiusure festività civili e religiose: 1° e 6 Gennaio, Pasqua, 1° Maggio, 2 Giugno, 15 Agosto, 25 e 26 Dicembre.

 

ICONA Sistema Museale Case della Memoria in ToscanaQuesta casa fa parte del Sistema Museale Case della Memoria in Toscana. Visita la pagina con le informazioni ed i video.

 

 
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