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Fucecchio | Due scritti di Montanelli su Marco Pannella

Fucecchio | Due scritti di Montanelli su Marco Pannella
In occasione della scomparsa del leader radicale, sul sito della Fondazione Montanelli Bassi sono stati pubblicati due scritti di Indro Montanelli a lui dedicati
Fucecchio, 23 maggio 2016 - Sul sito della Fondazione Montanelli Bassi sono stati pubblicati una lettera inedita del 29 marzo 1987 e la riproduzione di un articolo uscito sul Giornale del 22 aprile 1979: "Urgente per Marco Pannella:      Milano, 29 marzo 1987 - Caro Marco, tu dici che nell’arco di una settimana, io una volta ti insulto e una volta ti elogio. Tu lo fai con me nell’arco di ogni tuo intervento scritto o parlato, in fondo al quale arrivo sempre senza avere capito se mi consideri un genio o un imbecille, un santo o un farabutto. Ma lasciamo andare. Come sempre, dalla tua lettera non capisco nemmeno cosa hai voluto dire e cosa proponi. Se ti riesce condensare in due o tre cartelle (ma delle mie, non delle tue) un discorso sensato e intelligibile dai poveri lettori, sono a tua disposizione. Se mi fai uno sproloquio lo cestino. Adesso scegli tu, cercando di fare il possibile per risparmiarmi il rimorso di volerti bene.
Tuo, Indro.
Copyright (c) Eredi Indro Montanelli. Tutti i diritti riservati trattati da The Italian Literary Agency - Milano
Da: Il giornale, 22 aprile 1979
“Auguri a Pannella”
Uno dei maggiori protagonisti delle prossime elezioni sarà Marco Pannella, e non soltanto per i guadagni che gli si possono fin d’ora accreditare. E’ una cosa che dispiacerà a molti nostri lettori che in Pannella vedono un impasto di demagogia, ciarlataneria e istrionismo. E non senza ragione. Demagogo, ciarlatano, e istrione, Pannella lo è. Ma non è soltanto questo. Lo definiscono anche un qualunquista, un Giannini di sinistra. Ma anche questo è un giudizio riduttivo. Con Giannini, Pannella ha in comune il gesto e il gusto della scena-madre, la capacità di cogliere immediatamente gli umori del pubblico, di colpirne la fantasia e solleticarne le emozioni. Ma Giannini si serviva di questi ingredienti per raccattare una protesta di retroguardia che disturbava senza inquietare perché senza sbocchi. Pannella coagula una protesta d’avanguardia che inquieta più di quanto disturbi perché di sbocchi ne ha, fin troppi. Anche come teatranti, la loro scuola è diversa: Giannini era uno Zacconi; Pannella, un Carmelo Bene.
Ma non fermiamoci a questo superficiale identikit. Se Pannella non fosse che un abile commediante, la sua commedia – alla velocità con cui oggi il pubblico divora i suoi mimi e giullari – sarebbe finita da un pezzo. Invece il suo indice di gradimento sale nonostante la congiura del silenzio ordita contro di lui dai grandi mezzi d’informazione, e il successo cresce: un successo che le sue personali doti – atletica aitanza, calore di simpatia umana, oratoria torrentizia, polmoni a mantice, ubiquità, immaginazione, rapidità di riflessi, sfrontatezza da grande meretrice – servono a meraviglia, ma non bastano a spiegare.
Il fatto è che Pannella, intelligenza intuitiva cui la cultura (ne ha) serve solo da pezza d’appoggio, ha capito più cose di quante non ne abbiano capite i politologi di professione. Ha capito anzitutto, e prima di chiunque altro, la crisi dei partiti. E infatti si è guardato bene dal fondarne uno. Il suo si chiama “Movimento”,  e lo è sul serio in quanto svincolato da ogni ancoraggio ideologico. Qualcuno dice che questa è la sua debolezza perché lo riduce a un ricettacolo.  Io credo che sia la sua forza perché in un’epoca di consumismo come questa, nulla si consuma più rapidamente delle idee: basta vedere in che condizioni sono tutte ridotte. Pannella ne ha anticipato e ora ne sfrutta la nausea puntando invece su valori che non si consumano mai, i diritti umani e civili. Ma da quello smaccato e geniale bugiardo che è, arraffatore e arruffatore di parole, questa battaglia tipicamente liberale in difesa dello spazio vitale dell’individuo contro la plumbea pressione della massa, la conduce come rivolta di massa, e da sinistra. Per capire Pannella (anch’io ci ho messo del tempo) bisogna rivoltarlo, come si faceva con le stoffe inglesi di una volta, il cui rovescio era meglio del diritto. Visto di faccia, è un brancaleone, uno sparafucile, un saccheggiatore di pollai, un gigionesco mattatore, capace di rubare il posto a un morto nella bara pur di mettersi al centro del funerale. Ma è anche lo sceriffo che, disarmato, va a sfidare il gangster nella sua tana. Anche noi abbiamo sempre sostenuto che i responsabili delle fosse ardeatine, prima di Kappler e Reder, furono gli scellerati che, messe le bombe in via Rasella, nascosero la mano e mandarono a morte gli ostaggi. Ma Pannella è andato a dirlo in casa comunista, e ora reclama sulla pubblica piazza la liberazione di Hess dal carcere di Spandau e il trasferimento delle ceneri dei Savoia nel Pantheon. Dicono che il suo coraggio è solo spavalderia. Sarà. Ma intanto solo un pazzo punterebbe due soldi sulla pelle di Pannella, che gira senza scorta per vie e vicoli di Roma, a disposizione di qualsiasi pistola (e di pistole interessate al suo bersaglio debbono essercene parecchie).
Noi, è ovvio, non possiamo pronunciarci in favore di Pannella: egli giuoca in un campo che non è il nostro. Ma quattro cose dobbiamo dire, da avversari di questo anomalo personaggio. La prima è che Pannella è, appunto,  un personaggio su una scena politica popolata quasi esclusivamente di comparse e coristi. La seconda è che i suoi digiuni sono autentici e le sue tasche autenticamente vuote. La terza è che, se domani ci sarà un regime- ipotesi che si fa sempre più possibile -, all’opposizione di questo regime ci saremo solo noi e Pannella, socio scomodo, ma  di tutta affidanza.
E infine dobbiamo riconoscere che fra noi e lui c’è, per così dire, un fatto di sangue. Anche se scatena la sua buriana da sinistra facendo d’ogni erba un fascio – aborto e bambini affamati, omosessuali e perseguitati politici – e chiama la sua gente “compagni”, ricordiamoci che Pannella è figlio nostro, non loro. Un figlio discolo e protervo, un giamburrasca devastatore, che dopo aver appiccato il fuoco ai mobili e spicinato il vasellame, è scappato di casa per correre le sue avventure di prateria. Ma in caso di pericolo o di carestia, ve lo vedremo tornare portandosi al seguito mandrie di cavalli e di bufali selvaggi, quali noi non ci sogneremmo mai di catturare e  domare.
Questo è Pannella. Voti non possiamo dargliene, ma ci auguriamo che sia lui a mietere quelli che non ci appartengono.
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Prato | ciao

Prato | Ti porto al museo: ecco le prossime “fermate”
Sabato 21 maggio si andrà alla scoperta della Casa Museo Leonetto Tintori e del Museo della Badia di Vaiano
Museo della Badia di Vaiano Casa Agnolo FirenzuolaPrato, 19 maggio 2016 – Nuove opportunità per scoprire i musei di Prato a bordo del bus. Prosegue il programma museale “Ti porto al Museo” e l’iniziativa “Amico Museo”, promossi dalla Provincia di Prato, dai musei cittadini e dalla Regione Toscana, per portare i cittadini alla scoperta delle sedi museali del territorio.  Per il 21 maggio, nell’ambito del programma di “Amico Museo” promosso dalla Regione Toscana, è in programma una visita guidata a due case della memoria del territorio pratese: la Casa Museo Leonetto Tintori a Figline di Prato e il Museo della Badia di Vaiano, Casa della Memoria dello scrittore Agnolo Firenzuola, abate del monastero dal 1538 al 1543. Entrambe sono socie dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Con la navetta gratuita che partirà da Prato alle 15 (orari e fermate www.prato.tiportoalmuseo.it) si raggiungeranno le due case per la visita guidata gratuita e il successivo ritorno a Prato. Nel dettaglio, alle 15:30 si svolgerà la visita del Museo della Badia di Vaiano e alle 17:30 circa quella di Casa Tintori (biglietto d’ingresso a Casa Tintori).Info:

Arezzo | La Fondazione Ivan Bruschi partecipa alla Notte europea dei musei

Arezzo | La Fondazione Ivan Bruschi partecipa alla Notte europea dei musei
Sabato 22 e domenica 23 maggio 2016

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Gardone Riviera | Dona il tuo 5X1000 al Vittoriale degli Italiani

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Forlimpopoli | Corsi, news e tanti eventi a Casa Artusi

Forlimpopoli | Corsi, news e tanti eventi a Casa Artusi
Con l'arrivo della bella stagione tante occasioni per scoprire il "bello e il buono"
Forlimpopoli, 19 maggio 2016 -  Si parte con il Wellness week dal 20 AL 29 maggio, settimana del benessere e dei sani stili di vita in Romagna. Il programma: 'Artusi e wellness philosophy' sabato 21 e domenica 22 maggio,  sabato 28 e domenica 29 maggio a ingresso libero, a piedi o in bicicletta, con 7 tappe in cui si troveranno risposte da consegnare in casa artusi e ricevere un omaggio. Wellness menu dal 20 al 29 maggio: scopri i ristoranti che a Forlimpopoli propongono menu benessere. Fattorie aperte domenica 22 e 29 maggio, domenica 5 giugno nelle fattorie, nelle aziende agricole e in casa Artusi. 'Premio Marietta 2016 cuochi dilettanti cercasi!': invia la tua ricetta inedita di un primo piatto e partecipa al premio marietta 2016 entro il 6 giugno 2016. Confronto fra nocini dedicato ai nocini fatti in casa: consegna un campione del tuo nocino e partecipa al confronto fra nocini entro l'11 giugno 2016.  Marescotti legge Artusi è in programma giovedì 16 giugno alle ore 17,30 con ingresso libero. Ibc Emilia-Romagna propone "Voci d'autore. Ivano Marescotti legge pagine viventi nelle biblioteche dell'emilia-romagna". Festa artusiana 25 giugno - 3 luglio 2016 ingresso libero: il comune di Forlimpopoli ogni sera propone eventi, incontri...una città da assaggiare!

Fiesole | La Fondazione Primo Conti partecipa alla Notte dei musei 2016

Fiesole | La Fondazione Primo Conti partecipa alla Notte dei musei 2016
Sabato 21 maggio visita libera con ingresso gratuito dalle 21 alle 23
notte musei 2016
















Sesto Fiorentino | Apertura straordinaria dello studio di Antonio Berti: un successo

Sesto Fiorentino | Apertura straordinaria dello studio di Antonio Berti: un successo
Eccezionale affluenza di pubblico sabato 14 maggio nel centro espositivo di via Bernini 
apertura straordinaria studio 3Sesto Fiorentino, 19 maggio 2016 - L'idea è venuta all'Associazione “Antonio Berti”, guidata dal presidente Francesco Mariani, che si sta impegnando da tempo per il restauro dell'ambiente in cui il noto artista ha lavorato per tanti anni e che ha voluto organizzare questa iniziativa di raccolta fondi in concomitanza con la mostra “Antonio Berti (1904-1990)”. L'happening è durato per tre ore - dalle 17 alle 20 - durante le quali circa 150 appassionati d'arte si sono alternati, a piccoli gruppi, nella visita guidata allo studio. A raccontare la storia di gessi, terrecotte e altri pezzi unici sono stati Giovanni Berti, figlio di Antonio, e lo storico dell'arte Giulia Ballerini, che ha curato parte del catalogo della mostra antologica. Presente anche il professor Domenico Viggiano, curatore della mostra “Antonio Berti (1904-1990)” che era visitabile, per la parte scultorea, nell'adiacente centro espositivo. La straordinaria risposta dei sestesi a questa iniziativa - ha sottolineato Giovanni Berti - conferma quanto il babbo fosse legato ai suoi concittadini, con i quali aveva contatti continui, e quanto affetto questi gli ricambiassero. Per noi familiari è stata una gioia vedere la cittadinanza dare slancio, con così tanta convinzione, al progetto di restauro dello studio”. Voglio ringraziare - ha aggiunto Francesco Mariani - tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'iniziativa: gli sponsor e tutti i volontari dell'associazione senza i quali non sarebbe stato possibile vivere questo bel momento di condivisione”. L'evento è stato organizzato grazie al contributo della Banca di Cambiano, agenzia di Sesto Fiorentino, e del bar-forno-pasticceria “Pane, amore e....” di Angeloni Silvio a Sesto Fiorentino. La mostra “Antonio Berti (1904-1990)” - che rientra nell'edizione 2016 di “Alto Basso” ed è ospitata anche a La Soffitta Spazio delle Arti (all'ultimo piano del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata) - resterà aperta fino al 31 maggio con orari 16-19 dal martedì al sabato e 10-12 e 16-19 la domenica; lunedì chiuso.

Vicchio | Il Colore dei Popoli: un concorso fotografico nel Festival Etnica

Vicchio | Il Colore dei Popoli: un concorso fotografico nel Festival Etnica
L'iniziativa è a cura del Comune e dell’Associazione Jazz Club of Vicchio, in collaborazione con il Photoclub Mugello
Vicchio, 19 maggio  2016 - Il concorso è aperto a tutti ed è gratuito. Il tema dovrà essere etnico, ispirato al titolo del concorso.Per iscriversi è necessario compilare il modulo in calce al presente regolamento. La compilazione del modulo per l’iscrizione al concorso implica l’accettazione integrale del presente regolamento e l’autorizzazione concessa agli organizzatori relativa al trattamento dei dati personali ai sensi e agli effetti della legge 196/2003 per gli usi connessi al concorso e manifestazioni collegate.  I partecipanti possono presentare al concorso massimo 3 fotografie.Le fotografie devono essere inviate, entro il 10 giugno 2016, in formato digitale all’indirizzo mail This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. in alta risoluzione nel formato JPG o possono pervenire alla Biblioteca in CD o DVD oppure tramite wetransfer . Per l’invio tramite mail, si raccomanda di inviare in allegato una singola foto per mail.La consegna di CD o DVD può avvenire sia a mano presso la biblioteca comunale durante il consueto orario di apertura oppure a mezzo posta, inderogabilmente entro il 10 giugno 2016 (Biblioteca comunale, Piazza Don Milani, 6 50039 Vicchio, Firenze). Non farà fede il timbro postale. Nell’oggetto del/degli invio/i andrà inserito il titolo del concorso fotografico “Il colore dei popoli”.  Le fotografie non possono contenere firme e cornici. Le immagini non conformi a quanto indicato, non saranno prese in considerazione. Le fotografie non dovranno riportare il nominativo dell’autore: i dati anagrafici dovranno essere inseriti in un file a parte o nel testo della mail (nome e cognome, indirizzo, data di nascita, n. telefono e eventuale indirizzo e-mail), per garantire l’anonimato in fase di valutazione del concorso. Ogni autore è responsabile del contenuto delle immagini inviate e solleva pertanto gli organizzatori ed eventuali sponsor da ogni eventuale conseguenza, inclusa la richiesta di danni morali e materiali.
I partecipanti sono interamente responsabili dei loro lavori e accettano di trasferire gratuitamente agli organizzatori i diritti di distribuzione e riproduzione dei lavori stessi.

Perugia | Gli Spagnoli e la città: storia di una famiglia di imprenditori del Novecento

Perugia | Gli Spagnoli e la città: storia di una famiglia di imprenditori del Novecento
Venerdì 20 maggio alle 17 alla Fondazione Marini Clarelli Santi
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Lucca | Puccini incanta Merida

Lucca | Puccini incanta Merida
Il primo evento della missione nello Yucatan
IMG 2933Lucca, 19 maggo 2016Si è tenuta con un ottimo successo di pubblico e di critica l'inaugurazione della mostra "Omaggio a Giacomo Puccini" (aperta fino al 12 giugno), fortemente voluta dall'amministrazione comunale di Merida e allestita presso il Centro Culturale Olimpo, situato nella bellissima Plaza de la Independencia . La prestigiosa iniziativa rientra nell'ambito della settimana dedicata alla cultura italiana, quale azione culturale preparatoria al 2017, quando Merida sarà capitale della cultura dell’America Latina. Alcune centinaia di persone hanno partecipato alla cerimonia inaugurale, alla presenza del Sindaco di Merida Mauricio Vila Dosal, dell'Assessore al Turismo Carolina Cardenas e di tutta l'amministrazione comunale, oltre al Consigliere dell'Ambasciata italiana a Città del Messico Simone Landini e del Console italiano nello Yucatan. Luigi Viani della Fondazione Giacomo Puccini ha illustrato il percorso espositivo, composto da costumi di scena messi a disposizione dalla Fondazione Festival Puccini, oggetti e video. Il Sindaco di Merida ha annunciato che domenica 1 maggio la Municipalità offrirà alla cittadinanza e ai turisti un concerto gratuito con le arie più famose delle opere di Puccini eseguite dall'Orchestra Sinfonica locale davanti alla Cattedrale di Merida. L’Assessore Giovanni Lemucchi ha partecipato ad incontri istituzionali ed economici illustrando il tessuto economico e i principali settori produttivi del territorio lucchese.



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