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Lucca | La Fondazione Giacomo Puccini e la Delegazione FAI Lucca e Massa Carrara celebrano insieme il 159° compleanno di Giacomo Puccini

Lucca | La Fondazione Giacomo Puccini e la Delegazione FAI Lucca e Massa Carrara celebrano insieme il 159° compleanno di Giacomo Puccini

IMG 20171222 WA0007La Fondazione Giacomo Puccini ha celebrato il compleanno del Maestro facendogli un regalo: grazie alle donazioni dei soci e di tutti coloro che hanno visitato la Villa di Viareggio, il FAI ha a sua volta donato all'Archivio della Casa Natale di Giacomo Puccini quattro figurini e una tavola di attrezzeria realizzati da Umberto Brunelleschi per i costumi e gli oggetti per la messa in scena di Turandot. Faranno da corredo allo splendido abito della Regina dal cuore di ghiaccio in mostra al Museo.
In una semplice, ma sentita cerimonia la delegazione FAI di Lucca e Massa Carrara ha donato il figurino n° 20 “Fanciulle del corteo”; il figurino n° 28 “Fantasmi”; il figurino n° 34 “Persiane”; il figurino n° 37 “Schiava coreana” e la tavola di attrezzeria 1 “Stendardo della tigre”. I figurini fanno parte della serie di 42 pezzi che Casa Ricordi pubblicò in tiratura limitatissima nel 1926. Si tratta di una donazione che arricchisce ulteriormente la dotazione archivistica della Fondazione, utile centro di documentazione per studiosi del Maestro e del melodramma.
Umberto Brunelleschi, (Montemurlo, Firenze, 21 giugno 1879 – Parigi, 16 febbraio 1949), pittore, disegnatore pubblicitario, scenografo e costumista, introdotto negli ambienti artistici parigini, amico e collaboratore dei maggiori artisti francesi attivi tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, venne contattato da Giacomo Puccini, che nella fase in cui stava ultimando l’opera, già pensava all’allestimento della sua Turandot. In una lettera del 26 febbraio 1924 Giacomo Puccini gli scrive: “Caro Brunelleschi, Turandot è quasi a fine. Penso a lei per i figurini. Potrà e vorrà farmeli? Io spero di sì. Ci terrei molto ad avere la sua arte accoppiata alla mia. Per le scene ho pensato a Galileo Chini, che credo farà belle cose e originali. L’opera è forte e in alcune parti grottesca. Non ha carattere settecentesco gozziano. Deve essere una China remota e antichissima. Spero che la sua arte si sposerà bene con l’arte di Chini. Quando ha occasione di venire in Italia? Perché è necessario che noi tre ci si veda. L’editore Ricordi ha approvato la scelta dei miei collaboratori. Aspetto da lei un rigo di risposta e di consentimento….”. I figurini non vennero però realizzati per la prima esecuzione di Turandot (Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926) – per la quale si preferirono quelli di Caramba (costumista della Scala) - ma per quella di Roma (Teatro Costanzi, 29 aprile 1926) e poi impiegati per quella di New York al Metropolitan Opera House il 16 novembre 1926).
La Fondazione Giacomo Puccini ringrazia il FAI per la donazione e per la costante e reciproca collaborazione-
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