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A RAGUSA NASCE IL "MaST", PER LO SVILUPPO CULTURALE DEL TERRITORIO

A RAGUSA NASCE IL "MaST", PER LO SVILUPPO CULTURALE DEL TERRITORIO

Nasce "MaST" a Ragusa, la Città del TardoBarocco UNESCO dove, a pochi chilometri sorge Donnafugata, inserita nella rete Nazionale Case della Memoria.

E’ ormai ampiamente noto come non sia sufficiente possedere una quota anche cospicua di beni culturali per attrarre in automatico la domanda di consumo culturale. Lo sviluppo turistico territoriale trae la sua linfa dalla giusta attenzione che si deve offrire al turista (visitatore o escursionista) che cerca qualcosa di più autentico, qualcosa di più collegato all’identità del luogo. La città è un luogo culturale che trasmette emozioni in un turismo che porta i suoi frutti nell’economia.
Dall’acronimo Mast (management dello sviluppo territoriale) e dai principi enunciati dal Manifesto dai vari proponenti, diversi per area di competenza, si evince una visione di sviluppo culturale del territorio coinvolgente. Non si vuole soltanto rendere accessibili chiese e palazzi, musei o aree archeologiche, biblioteche o parchi, ma qualificare la rete di servizi primari che ne favoriscano la corretta fruizione: informazione, comunicazione, trasporti, ricettività turistica, ecc.

Riportiamo il comunicato stampa.
MAST è laboratorio di un’esperienza in cui gli attori del territorio decidono di fare squadra per dar luogo a uno sviluppo culturale e turistico all’insegna della qualità, della ricerca e della valorizzazione dei giovani di talento. Questo in estrema sintesi l’ideale che sta alla base del Management dello Sviluppo Territoriale (MaST), un tavolo tecnico di cui fanno parte esponenti del mondo accademico, culturale e dell’imprenditoria promosso dal Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania (sede di Ragusa Ibla) Santo Burgio, in collaborazione con il CCN “Antica Ibla” presieduto da Daniele La Rosa, CNA di Ragusa presieduto da Santi Tiralosi, Sud Tourism, A.St.R.A.Co. (Davide Arestia e Rita Baglieri), MUSAC (il responsabile Marco Rosario Nobile), il Teatro Donnafugata (Vicky e Costanza Di Quattro con Clorinda Arezzo), il “Manifesto della Bellezza” (gli ideatori e promotori Giuseppe Nuccio Iacono, Daniele Pavone, Antonio Sortino Trono e Giancarlo Tribuni Silvestri), Salvo Torre e Marco Platania dell’Università di Catania, Alina Catrinoiu per la Casa Editrice Le Fate e Danilo Amione dell’Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Ragusa.

Nel ManifeSTo che pubblichiamo qui di seguito vengono illustrati più dettagliatamente gli scopi del MaST:

«MANIFESTO
Siamo un gruppo spontaneo di docenti, imprenditori ed operatori del mondo della cultura che credono fortemente che il connubio tra una pluralità di esperienze e competenze diverse sia fondamentale per uno sviluppo culturale e turistico di eccellenza del territorio. I nostri punti di riferimento sono la Bellezza – intesa non solo come valore astratto, ma anche e soprattutto come tangibile risorsa del territorio da valorizzare e promuovere per creare opportunità di lavoro e benessere – e la Storia – come stratificazione di epoche, di memorie, di costellazioni culturali da decostruire, esplorare, restituire alla sensibilità e all’interesse del presente.
Per perseguire i nostri ideali intendiamo essere un punto di riferimento per il dibattito pubblico, gli enti pubblici e privati, le associazioni e le imprese che operano direttamente e indirettamente nei settori della cultura, dei beni culturali, del paesaggio e del turismo; con riferimento a questi stessi ambiti di interesse, vogliamo essere promotori di iniziative e dare impulso a quelle esperienze di partenariato mirate a valorizzare, fra l’altro, la formazione e le competenze professionali degli studenti universitari, anche al fine di rafforzare il legame tra l’Università e il territorio, importante già di per sé per le opportunità economiche che esso garantisce.
Crediamo dunque che la ricerca sia una risorsa imprescindibile per migliorare l’offerta culturale e turistica del territorio, sia essa intesa come analisi scientifica dei dati, sia come recupero del patrimonio meritorio di valorizzazione; allo stesso modo, nel riconoscere al marketing un ruolo fondamentale nella promozione, riteniamo inopportune e persino controproducenti le strategie che hanno per effetto quello di snaturare l’identità artistica, culturale, paesaggistica e storica del nostro territorio che ci proponiamo di salvaguardare».
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