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Comunicare la cultura ai tempi dei social network e della transculturalità

Gli esempi di chi nel proprio lavoro porta avanti questa sfida quotidiana nella tavola rotonda promossa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria che si è tenuta nei giorni scorsi alla Biblioteca delle Oblate di Firenze nell’ambito del Festival delle Associazioni Culturali Fiorentine

 

Cultura comunicazione 1Come comunicare la cultura al tempo dei social, in un contesto di sempre maggiore convivenza tra culture differenti? A questa domanda ha voluto rispondere la tavola rotonda promossa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria che si è tenuta nei giorni scorsi alla Biblioteca delle Oblate di Firenze nell’ambito del Festival delle Associazioni Culturali Fiorentine. L’incontro, dal titolo, “La lanterna magica del III Millennio - Come cambia la comunicazione nel mondo dei social” è stato coordinato da Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.

«Aprirsi al digitale, ai nuovi mezzi di comunicazione è una sfida che chi lavora o opera nel mondo della cultura è chiamato ad affrontare – commenta Marco Capaccioli -. Per questo abbiamo voluto riunire di esperti in materia per mettere in luce l’importanza di saper comunicare la cultura non solo attraverso i social ma anche attraverso iniziative che ci permettono di allargare il nostro pubblico, coinvolgendo persone di età, cultura e interessi diversi. Con la consapevolezza che il nostro patrimonio, la nostra storia, il nostro percorso culturale devono essere tramandate alle giovani generazioni».

In apertura Bruno Ferraro Ceo di Planet sistemi informatici, che al suo lavoro affianca attività di ricerca e di approfondimento sui nuovi media, Ilde Forgioneresponsabile di TikTok per le Gallerie degli Uffizi e Valeria Neri web marketing specialist. Uno dei temi che è stato ribadito è l’importanza di essere sui social e di quanto questo sia utile per far sì che la cultura ‘arrivi’ ai giovani. Lo insegna l’esperienza di Forgioni che insieme a un team di professionisti ha fatto diventare le Gallerie degli Uffizi uno dei musei più seguiti al mondo su Tik Tok, portando al cospetto della Primavera di Botticelli tanti nuovi visitatori under 25.

In scaletta anche l’intervento di Chiara Damiani coordinatrice dei progetti Stazione Utopia e Amir, quest’ultimo finalizzato a proporre attività di mediazione culturale attraverso programmi di visite gratuiti nei musei e nei luoghi d'arte condotte da cittadini stranieri. Di incontro fra culture ha parlato anche Salvina Di Gangi presidente dell’associazione “Gli Anelli Mancanti” che, nata come realtà basata principalmente su attività teatrali e sull’insegnamento della lingua italiana ai migranti, porta avanti iniziative volte a sensibilizzare il contesto locale alle tematiche dell’emigrazione e della convivenza tra culture.

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