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Quasimodo e Modica, la città Impareggiabile: un viaggio attorno al poeta e alla sua opera

D3Un viaggio attorno a Salvatore Quasimodo e la sua opera. E’ stato un percorso virtuale ma intenso, ricco di particolari, aneddoti, riferimenti letterari che hanno vivificato la figura del Nobel. “Quasimodo e Modica, la Città impareggiabile”, tema dell’incontro tenutosi via Facebook per iniziativa dell’Associazione Culturale Proserpina, che gestisce la casa museo di via Posterla, e dell’Associazione Culturale VIA, curatrice del Parco Letterario di Modica “Salvatore Quasimodo – La Terra Impareggiabile”, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Herakles, ha avuto in Alessandro Quasimodo, figlio del poeta, il suo mentore d’eccezione.

Dopo il saluto dell’assessore alla Cultura del comune di Modica, Maria Monisteri, che ha sottolineato il legame tra la città ed il poeta, e iniziative promosse ed il sostegno alle associazioni che con professionalità si occupano del mondo quasimodiano ad ogni livello, Sabrina Tavolacci ha condotto il Viaggio Sentimentale con Alessandro Quasimodo, che ha innanzitutto messo in luce lo stretto legame del poeta con la Sicilia e con la sua città natale, alla quale nel 1962 scriverà una lettera aperta definendola ricca di storia e di cultura. Un legame che passa attraverso la casa natale ed i tanti luoghi siciliani che sono fonte di alta ispirazione. Altro tema è stata l‘assegnazione del Nobel nel 1959 sulla quale il dibattito nel mondo letterario italiano non solo fu acceso ma procurò risentimento con gli amici Eugenio Montale e Ungaretti.

“Quasimodo era un uomo libero – ha detto Alessandro- Per questo fu apprezzato a Stoccolma quando tutti attendevano Pound, Borges, Ungaretti e Montale”. “Lettera alla madre”, magistralmente interpretata da Alessandro, ha introdotto poi il rapporto tra il poeta e Maria Cumani, la genesi del loro innamoramento sbocciato in una lunga passeggiata notturna. Sulle poesie “Il Veliero”, immaginifica e sognante, e soprattutto “Ed è subito sera”, originariamente intitolata “Solitudine” e poi resa nota negli ultimi tre versi passati alla storia della letteratura, Alessandro chiuso il suo intervento in una diretta, visualizzata da quasi 3 mila persone. Marinella Ruffino, insieme a Manuela Modica ed Antonella Cilia, gestori della Casa museo, hanno salutato riaffermando il loro impegno a salvaguardia e promozione di una istituzione culturale sempre più presente nella vita della città e non solo.

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