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Storie di donne, da Albrecht Dürer alla contemporaneità di Ilario Fioravanti

mostra storie di donneIl borgo di Anghiari diventa  "Città della donna" con l'esposizione Storie di donne, da Albrecht Dure alla contemporaneità di Ilario Fioravanti. Sarà una una grande mostra diffusa che unisce quattro luoghi monumentali di Anghiari e racconta cinque secoli di arte dedicata alla potenza espressiva e simbolica della figura femminile dal Rinascimento all'Età contemporanea. Appuntamento domenica 27 novembre alle 16 con un visita speciale gratuita alla mostra in collaborazione con l'Archivio casa studio Ilario Fioravanti. La mostra è aperta fino all'8 marzo.

 

La donna rappresentata da espressioni figurative che variamente la interpretano all’interno della cultura occidentale permeata dal mito, dalla bibbia, dal vangelo.

Un percorso fatto di luoghi diversi che dialogano per unire secoli di storia tramite le rappresentazioni iconografiche di Eva, Maria, Maria Maddalena, Caterina. Alle quali si uniscono Betsabea, Dalila, Leda, Medea, Penelope, rappresentando un percorso figurativo oscillante fra storia, mito, allegorie, simboli, spiritualità.

Il Museo della Battaglia e di Anghiari presenta per la prima volta una parte del vasto fondo Bagnobianchi con opere grafiche che spaziano da esperienze di area tedesca, con la creazione di Eva di Michael Wohlgemuth (Norimberga 1434-1519) in una delle espressioni più emblematiche della tradizione nord europea, che si contrappone al prezioso foglio con Adamo ed Eva dello stesso Albrecht Dürer (Norimberga 1471 – 1528) e alle corpose figure del Mostro Marino dello stesso autore. Un percorso di 18 opere che si conclude con le celebri Hasta la muerte di Francisco de Goya (Fuendetodos, 1746-Bourdeaux, 1828), con l’Olympia di Èduard Manet (Parigi, 1832-1883), oppure con la Penelope di Max Klinger (Lipsia, 1857-Grossjena, 1920), passando da un raro foglio contenete Leda e il cigno in un paesaggio, della perduta opera di Michelangelo Buonarroti. Il percorso nel museo continua con una piccola tavola rappresentante il Matrimonio Mistico di Santa Caterina, considerata una copia del famoso soggetto di Correggio. Essa in questo percorso prelude ai modi della rappresentazione seicentesca nella Maddalena penitente, già considerata per lungo tempo della maniera di Cristofano Allori, ma che oggi, finalmente, trova la sua attribuzione a Francesco Morosini con un brillante studio. La Maddalena penitente, oggetto di un recente restauro sostenuto da SAVAS tramite Fondazione Lions e la sezione Lions della Valtiberina, rappresenta una vera scoperta dopo la ripulitura dalle vernici che ne offuscavano il segno e che celavano in parte la firma dell’autore. 

Nel Museo di Palazzo Taglieschi si concentra l’attenzione su tre rappresentazioni della Vergine particolarmente significative: la ieratica Madonna di Giovanni dal Ponte, appena restituita ad Anghiari, l’iconica Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia e la commovente, dolcissima Vergine attribuita a Benedetto Buglioni che accarezza con le mani e con lo sguardo il Bambino. Dal primo Rinascimento di Giovanni dal Ponte e Jacopo della Quercia, due autori contemporanei ma distanti per gusto e formazione - due espressioni alternative rispettivamente nel panorama fiorentino e in quello senese – alla magnifica Arte delle Robbiane.

Nella chiesa di Sant’Agostino e all’interno di Palazzo Pretorio si sviluppa un percorso fra mito e spiritualità che trova una sua sintesi nell’opera scultorea di Ilario Fioravanti (Cesena, 1922 – Savignano sul Rubicone, 2012), nella ricorrenza del centenario dalla nascita, con opere che celano un profondo legame con la spiritualità e la tradizione figurativa del Rinascimento. 

 

 

Per informazioni e prenotazioni:

Museo della Battaglia e di Anghiari

Tel. +39 0575 787023

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