LE CASE ASSOCIATE

  • Indirizzo: Via dei Priori, 84 06123 PERUGIA
  • Orario: L'Archivio e la biblioteca della Fondazione sono consultabili previo appuntamento. È possibile visitare le sale della Fondazione con visita guidata: da OTTOBRE a MAGGIO sabato alle ore 16.00 e alle ore 17.00 domenica alle ore 10.30 e alle ore 11.30 da GIUGNO a SETTEMBRE giovedì alle ore 16.00 e alle ore17.00 domenica alle ore 16.00 e alle ore 17.00). Per gruppi o esigenze particolari anche in altri giorni scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
  • Sito internet:
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Fondazione Marini Clarelli Santi - Perugia

Il Palazzo degli Oddi, poi Marini Clarelli, oggi Casa Museo, si trova nel cuore della città di Perugia nella zona dove sorgevano già in epoca medievale le abitazioni della famiglia, in una delle cinque “strade regali” che all’epoca si irradiavano da “Piazza Grande”. Il palazzo fu costruito intorno alla metà del Cinquecento e fu abitato fino al 1942. L’ultima proprietaria, la marchesa Barbara Marini Clarelli (Perugia 1929-2007), pittrice, esperta restauratrice e profonda conoscitrice della storia locale, per volontà testamentaria ha voluto che fosse istituita una Fondazione che unisse il suo nome a quello dell’amato marito, il celebre storico dell’arte Francesco Santi (Perugia 1914-1993) in modo tale che il Palazzo potesse essere reso fruibile e potesse divenire luogo di studio per la storia della famiglia degli Oddi, una delle famiglie italiane di più antica nobiltà che in modo significativo ha inciso nel Medioevo nella storia di Perugia.

 
  • Indirizzo: Fondazione Giorgio e Isa de Chirico Piazza di Spagna, 31 00187 Roma T/F: +39 06 679 6546
  • Orario: La casa-museo di Giorgio de Chirico è aperta al pubblico il lunedì, il giovedì, il venerdì, il sabato dalle ore 10:30 alle ore 16:30 e l’ultima domenica dalle ore 11:00 alle ore 16:00. Il martedì mattina è aperta ai gruppi e alle scuole inviando un’email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Le visite durano circa 60 minuti e sono sia in lingua italiana sia in lingua inglese. La prenotazione è obbligatoria https://prenotazioni.fondazionedechirico.org/
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Roma

La Casa-museo Giorgio e Isa de Chirico si trova in Piazza di Spagna 31, al quarto piano del Palazzetto dei Borgognoni. Il Maestro vi si trasferisce nel 1947 insieme alla seconda moglie, Isabella Far Pakszwer e vi rimane fino al 1978, anno della sua morte.

Il trasferimento al Palazzetto dei Borgognoni segna un profondo cambiamento: la scelta di abitare in Piazza di Spagna, considerata da Giorgio de Chirico “il centro del centro del mondo”, viene vissuta come l’approdo ad un porto felice, dopo anni di esperienze vissute in varie città italiane ed estere.

L’appartamento di Giorgio e Isa de Chirico è suddiviso su tre piani, due dei quali sono accessibili al pubblico. Il primo piano presenta un ingresso, due salotti, una sala da pranzo e l’ufficio della Fondazione che un tempo era adibito a cucina. Il secondo piano della casa accoglie la sfera più intima e creativa dell’artista, ossia le stanze da letto di Giorgio e Isa e lo studio del Maestro.

Visitando la Casa-museo si ha quindi la possibilità di accedere simultaneamente a tre livelli della vita di de Chirico:
quello intimo e familiare, la mobilia e gli effetti personali all’interno della casa sono originali;
quello artistico, un’esposizione permanente delle sue opere, dagli anni Trenta in poi, è presente in tutte le sale del primo piano;
quello creativo, rappresentato dal suo studio dove il visitatore ha la possibilità di addentrarsi nella “cucina creativa” del Maestro, respirandone l’atmosfera. Si ha la possibilità di curiosare tra le cornici, i colori, i libri, i calchi in gesso e i pennelli di de Chirico, costantemente avvolti nella luce proveniente da un’apertura nel soffitto, elemento fondamentale per la realizzazione delle sue opere.
 
 
  • Indirizzo: Casa Carducci Via Carducci 29 - 56020 S.Maria a Monte (PI) tel. +39 0587 261632
  • Orario: Lunedì Chiuso Martedì 15 - 18 Mercoledì 10 - 13 Giovedì 15 - 18 Venerdì 10 - 13 Sabato 10 - 13 Sabato pomeriggio e Domenica su prenotazione
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Biglietto ridotto

Santa Maria a Monte (Pisa)

Giosuè Carducci (Valdicastello 1835- Bologna 1907) fu uno dei poeti più famosi ed ammirati del nostro Ottocento. Partecipò attivamente alla vita culturale della sua epoca come critico, studioso e professore. Per la sua opera poetica fu insignito del Nobel per la letteratura.

Il museo è sito presso la casa dove la famiglia Carducci visse dal 1856 al 1858. In questa casa si consumò la grande tragedia della famiglia del Poeta: la morte del secondogenito Dante, per cause mai chiarite. Lo stesso padre morì pochi mesi dopo il tragico evento, trovando anch'egli sepoltura nel vecchio cimitero del Paese, oggi Campo della Rimembranza. Il Poeta ricorda l'evento con i famosi versi: " O tu che dormi là sulla fiorita collina tosca e ti sta il padre accanto". In questa cornice il Comune ha inserito la mostra permanente "Tenero Gigante" del Maestro Antonio Possenti. La mostra è stata inaugurata nel novembre del 2007  in occasione del centenario della morte di Giosuè Carducci, ed è composta da 26 opere, tra dipinti e disegni, ispirate alla vita ed alle opere dell'illustre Poeta.
 
Orario visite aggiornato al 5 maggio 2021
Mercoledì - Venerdì - Sabato 10-13
E' OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE (tel.: 3333495168; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

ICONA Sistema Museale Case della Memoria in ToscanaQuesta casa fa parte del Sistema Museale Case della Memoria in Toscana. Visita la pagina con le informazioni ed i video.

 

 
  • Indirizzo: Museo Casa Busoni Piazza Vittoria 16 50053 Empoli (FI) Tel. +39 0571 711122
  • Orario: su prenotazione
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Ingresso gratuito e pubblicazioni in omaggio

Empoli (Firenze)

Ferruccio Busoni (Empoli 1866-Berlino 1924), di padre empolese e madre triestina, ambedue ottimi musicisti, ricevette fin da piccolo un'accurata educazione musicale. Pianista affermato, visse per molti anni all'estero fra la Germania e gli Stati Uniti. Durante la prima guerra mondiale si ritirò in Svizzera. E' considerato una delle maggiori personalità della musica contemporanea. Compose quattro opere, lavori per orchestra, pagine pianistiche, liederistiche, organistiche e corali.
Nella casa natale del musicista ha la sua sede il Centro Studi Busoniani L'edificio del 1700 è composto da due piani. Ogni piano si articola in tre stanze. Al primo si trova la sede del Centro studi Musicali Ferruccio Busoni, mentre al secondo ha sede il museo vero e proprio.
Il centro gestisce un archivio, il museo e la biblioteca, che contiene testi importanti Al secondo piano dell'abitazione, poi, ha sede il museo vero e proprio. Vi si trovano cimeli di vario tipo, in parte dono della famiglia: da un pianoforte sul quale sembra che il Maestro si esercitasse ad un busto di marmo. Vi sono inoltre manoscritti, libretti originali e alcuni autografi. Nel museo si trovano anche programmi da concerto e locandine delle manifestazioni busoniane.
 

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  • Indirizzo: via Boccaccio 18 50052 Certaldo (FI) Tel. +39 0571 664208
  • Orario: nel periodo estivo (dal 1 aprile al 31 ottobre): - aperti tutti i giorni nel seguente orario 10.00/13.00 – 14.30 /19.00; nel periodo invernale (dal 1 novembre al 31 marzo): - lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì 10.00/13.00 - 14.30/16.30 - sabato, domenica 10.00/13.00 – 14.30/17.30 - martedì chiuso
  • Sito internet: Casa Boccaccio
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Biglietto ridotto e catalogo in omaggio

Certaldo (Firenze)

Giovanni Boccaccio ( 1313 - 1375 ), insieme a Dante e Petrarca, è considerato l'iniziatore della Letteratura italiana. Numerose le sue opere, fra le quali la più importante è il Decameron, cento novelle inserite in una cornice. Il gusto per l'avventura e per il gioco, l'esaltazione dell'intelligenza e della furbizia umana, unite ad un alto senso della lingua, ne fanno uno dei capolavori di tutti i tempi e la prima grande opera in prosa della nostra letteratura.
La casa, un severo palazzotto in mattoni cotti, ricostruita nel dopoguerra a seguito dei bombardamenti del 1944, si erge a metà della Via Boccaccio. La nuda facciata è interrotta in alto da una graziosa loggia che si apre sullo stupendo panorama delle colline della Valdelsa, spaziando fino a San Gimignano. La casa è adesso adibita a museo che, dopo una sospensione dell'attività museale dal 2005 al 2007 per lavori di manutenzione e conservazione, è possibile visitare nella sua nuova veste. Nella saletta a piano terra sono esposti dei pannelli didattici che ripercorrono la vita di Giovanni Boccaccio, di quella che fu la sua residenza a Certaldo e dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio che, dal 1957, ha sede in questa Casa.
Sempre al piano terreno si può visionare un audiovisivo sulla vita e l'opera del Grande Certaldese e sulle attività dell'Ente nazionale Giovanni Boccaccio. Salendo al piano superiore si trova la grande biblioteca; aperta agli studiosi ospita una collezione unica di opere dedicate a Boccaccio, traduzioni del Decameron e delle opere minori in tutte le lingue; opere rare e di pregio (stampati di sec. XVI – XVIII, edizioni illustrate da artisti famosi) oltre a una sezione iconografica che comprende foto, cartoline e riproduzioni del borgo di Certaldo. Una selezione di queste opere è visibile nelle vetrine situate nelle varie stanze del Museo.
Accanto alla biblioteca si trova il cosiddetto studio del Boccaccio, dominato dall'affresco di Pietro Benvenuti, pittore neoclassico, raffigurante il Boccaccio al suo tavolo da lavoro. L'affresco fu commissionato all'inizio dell'Ottocento dalla marchesa Carlotta Lenzoni dei Medici, che fece restaurare la casa facendone un salotto letterario.
Al piano superiore è possibile visitare la bella loggia, che affaccia sullo stupendo panorama della Valdelsa.
 

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  • Indirizzo: Museo Casa Bendandi Osservatorio Sismologico via Manara 17 48018 Faenza Telefono 338 8188688 Fax 0546 25206 Presidente: Dott.ssa Paola Pescerelli Lagorio
  • Orario: tutti i primi mercoledì del mese dalle ore 20.30 alle ore 22.30 e su appuntamento
  • Sito internet: Osservatorio Bendandi
  • Contatti:

Faenza (Ravenna)

Raffaele Bendandi nacque a Faenza il 17 ottobre 1893 da modesta famiglia di lavoratori: frequentò le scuole fino alle elementari, poi lavorò presso un orologiaio per breve tempo, imparò poi l’arte di intagliare il legno. Autodidatta, desideroso di migliorarsi, giorno dopo giorno, arricchì la sua biblioteca di testi che ancora oggi testimoniano il grande lavoro da lui svolto. Bendandi fondava la sua sismologia su un’ipotesi fondamentale: il terremoto è causato dallo sforzo attrattivo dei pianeti sulla terra, quando a questo si somma l’influsso gravitazionale della luna.
Oltre ai pianeti noti del sistema solare Bendandi giunse a stabilire in via deduttiva l’esistenza di altri quattro pianeti transnettuniani. Già negli anni venti aveva allestito un Osservatorio “geodinamico” e costruiva sismografi, commercializzati anche all’estero. Bendandi inseguiva il suo sogno: riuscire a prevedere il verificarsi di quelle calamità naturali, spesso tragicamente disastrose, che sono i terremoti. Allargò il campo delle sue ricerche a quello delle influenze cosmiche. Trovò che il sole con le sue molteplici radiazioni è il regolatore supremo di tutta l’attività planetaria e rappresenta la causa determinante e regolatrice di ogni processo fisco, elettrico … Esiste, secondo Bendandi, una influenza solare predominante sulla salute degli organismi umani ed una spiccata influenza sulle cellule cerebrali degli esseri deboli, dei tarati che, in concomitanza di crisi cosmiche, diventano oltremodo pericolosi. Morì a Faenza nella sua casa di via Manara il 1 novembre 1979.

L’Associazione “Bendandiana”, creata nel 1983 per onorare la memoria di Raffaele Bendandi, ha tra i suoi scopi (ne indichiamo i principali):
- Adottare iniziative per lo studio e la valorizzazione dell’opera di Raffaele Bendandi;
- Supportare le ricerche degli studiosi in campo geofisico ed ogni altro avente attinenza con le ricerche bendandiane;
- Collaborare al funzionamento degli Osservatori;
- Organizzare ogni possibile iniziativa per interessare i giovani alla ricerca scientifica.

La visita alla Casa prevede tre momenti:
- Museo Bendandi
- Planetario permanente
- I terremoti, informazione e prevenzione
 
 
  • Indirizzo: Via di Bigiano, 5 51100 Pistoia Tel +39 0573 451311 Tel +39 328 8563276
  • Orario: su prenotazione
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Visita guidata e omaggio

Pistoia

La Casa di Sigfrido Bartolini (1932-2007) rappresenta lo specchio della sua vita d'artista: di pittore, incisore, scrittore. Dimora familiare, ma prima di tutto Casa - Laboratorio per le sue molteplici attività. 

I tre piani di via di Bigiano,5 a Pistoia raccontano in ogni stanza Sigfrido Bartolini, chi sia stato, quale il suo canone estetico: i Calchi in gesso (a grandezza naturale) della Venere di Milo, di Cirene, i Fregi del Partenone testimoniano il suo debito alla classicità antica; la raccolta di anfore provenienti da tutte le regioni d'Italia quello alla cultura popolare.

Un mondo dove la Fiaba, quella di Pinocchio, che il maestro illustrò con 309 xilografie in bianco e nero e a colori, si mescola con il reale attraverso gli strumenti dell'artista: le sgorbie e i bulini per l'incisione su legno, il banco da lavoro, il modello del Burattino, che egli si costruì per poterlo ritrarre, gli oggetti, che egli ritrasse nel libro per ricreare l'universo favoloso e realissimo della Toscana collodiana, i torchi per la stampa calcografica e per la litografia.

La Quadreria che adorna le pareti della casa è un percorso interessante e in gran parte inedito, attraverso le opere dell'artista: dai grandi Affreschi staccati, agli Oli, ai Monotipi, alle Matrici xilografiche; ma anche di opere (sceltissime) di maestri come Sironi, De Chirico, Soffici, Viani, Maccari, Costetti, ecc..

La ricca Biblioteca , il Fondo di Riviste del '900, l'Archivio, e il Fondo epistolare di Sigfrido Bartolini stesso aprono , alla semplice curiosità dei visitatori e all'interesse degli studiosi, lo spaccato e la documentazione di una parte della cultura del '900 che ebbe in Sigfrido Bartolini un testimone e un protagonista.

Il visitatore si troverà di fronte una esposizione permanente assolutamente originale e di grande fascino, contestualizzata nell'ambito di una dimensione estranea alla fredda disposizione museale.
I visitatori inoltre, potranno ammirare le 14 Vetrate, in tessere vetrarie legate a piombo, che furono l'ultimo grande impegnativo lavoro prima della morte, nella Chiesa dell'Immacolata a circa 200 metri dalla Casa Museo.


Questa casa fa parte del Sistema Museale Case della Memoria in Toscana. Visita la pagina con le informazioni ed i video.

 

 
  • Indirizzo: via di Savignano 21 Savignano 59021 Vaiano (PO) Tel. +39 0574 988188
  • Orario: La casa è visitabile su prenotazione. Sono possibili visite guidate al borgo medievale di Savignano e agli altri luoghi bartoliniani su prenotazione
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Visita guidata

Vaiano (Prato)

In questo “umile e glorioso casolare” (secondo la felice definizione dell’archivista e storico pratese Cesare Guasti), inserita nell’intatto borgo medievale di Savignano, Lorenzo Bartolini nacque in una nevosa giornata il 7 gennaio 1777.
A dodici anni Lorenzo si trasferì a Firenze ed entrò nell’Accademia Fiorentina; ventenne si recò a Parigi allora capitale delle arti figurative. Alla scuola di David, entrò in amicizia con il giovane Ingres e ricevette incarichi importanti. Nel 1808 Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, lo nominò insegnante di scultura nell’Accademia di Carrara. Alla caduta dell’Impero, si stabilì a Firenze, avversato per il suo passato di bonapartista e per i suoi caratteri di innovatore: contro il gusto accademico neoclassico, sosteneva l’imitazione della natura. Di questo periodo è la sua opera più famosa, la Fiducia in Dio (1835, Milano Museo Poldi Pezzoli): di quest’opera esiste una versione in dimensione ridotta nelle collezioni di CARIPRATO (Prato, Galleria di Palazzo degli Alberti). Dal 1837 insegna all’Accademia fiorentina di Belle Arti, ove riprende la sua battaglia anti-classica. Ormai celebre, insignito della Legion d’Onore e membro dell’Istituto francese di Belle Arti, Lorenzo Bartolini venne considerato il vero successore di Canova. La morte, nel 1850, gli impedì di compiere il monumento a Colombo a Genova e quello al principe Demidoff a Firenze. Come già ricordava la lapide posta da Antonio Marini nel 1855, secondo quanto narra Giorgio Vasari nella sua celebre opera Le Vite de’ più eccellenti Architetti, Pittori et Scultori Italiani a Savignano nel 1469 nacque anche Bartolomeo della Porta: fu allievo di Cosimo Rosselli e seguace della predicazione di Girolamo Savonarola, ai cui precetti di austerità conformerà la sua attività artistica. (Testo di Adriano Rigoli)
 
 
  • Indirizzo: Piazza San Felice 8 50123 Firenze Tel. +39 347 6968528
  • Orario: da aprile a novembre, lun–mer–ven dalle 15 alle 18
  • Sito internet: Landmark Trust
  • Contatti: info.casaguidi
  • Facilitazioni per i soci: Ingresso gratuito e visita guidata

Casa Guidi - Firenze

Robert Browning ed Elizabeth Barrett si sposarono clandestinamente nel 1846, per l'opposizione del padre di lei. Giunsero a Firenze, quando lei era già una poetessa affermata, mentre il marito, di alcuni anni più giovane, era ancora poco noto. Erano attratti dalla storia passata della città, ma anche dalla lotta per l'indipendenza italiana.
Rimasero a Firenze per quattordici anni, fino alla morte di Elizabeth e si inserirono perfettamente nella folta colonia inglese, che qui allora risiedeva, e anche fecero amicizia con molti italiani famosi.
Elizabeth morì nel 1861 e fu sepolta nel cimitero inglese della città, che le dedicò una lapide in cui la sua poesia viene definita un anello d'oro che congiunge l'Italia e l'Inghilterra.
La casa di Piazza San Felice fu battezzata dalla stessa scrittrice Casa Guidi per dare l'idea di una residenza familiare. I Browning acquistarono a caro prezzo alcuni pezzi pregiati, ma la gran parte dei quadri e dei mobili fu acquistata presso i rigattieri fiorentini. L'arredamento era considerato semplice e funzionale.
 
Il Landmark Trust e Eton College, proprietari della casa, hanno cercato di mantenere l'atmosfera originale, evitando che l'appartamento assumesse l'aspetto di un museo. Alcuni mobili provengono dalla famiglia Barrett, altri dalla famiglia Browning, ma l'insieme dell' appartamento rimane come nell'Ottocento; per esempio tutte le porte, i caminetti, le pareti ed i soffitti sono quelli originari.
 
Il Landmark Trust, uno dei maggiori enti britannici non profit dediti alla conservazione di edifici storici, mette a disposizione l'appartamento per brevi vacanze, gli introiti vengono utilizzati per la manutenzione ed i restauri dei suoi ambienti. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o chiamare il 041.5222481
 

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  • Indirizzo: Palazzo Bargellini Via delle Pinzochere 3 50122 Firenze Tel. +39 055 241724
  • Orario: su prenotazione
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Biglietto ridotto e visita guidata

Palazzo Bargellini - Firenze

Il cinquecentesco Palazzo Da Cepparello (in seguito dei Da Verrazzano e, nell’Ottocento, dei Casamorata), di stile affine alle costruzioni di Giuliano da Sangallo e di Baccio d’Agnolo, fu acquistato nel 1946 dallo scrittore Piero Bargellini (1897 - 1980), divenendo luogo di rappresentanza per i suoi impegni letterari e civici.
Lo Studio è l’interno più caratteristico, in quanto conserva le antiche, notevoli dimensioni e soffitti altissimi a cassettoni. Vi si può ammirare un magnifico ciclo di sei grandi affreschi staccati trecenteschi provenienti dalla Chiesa delle Busche presso Poggio alla Malva. Non è la bellezza, però, ad aver reso memorabili questi ambienti, bensì l’instancabile attività di Bargellini. Assessore alle Belle Arti dal 1951 al 1956, sindaco di Firenze nel 1966, parlamentare per più legislature nei due rami, prima al Senato e poi alla Camera, la sua casa fu sempre aperta non solo ad amici, intellettuali e funzionari; ma anche per tutti i fiorentini che si rivolgevano a lui per chiedere consiglio o aiuto. Nello Studio, dove lavorò fino all’ultimo giorno di vita, furono scritti più di sessanta libri (Belvedere, I Santi del Giorno, Cento Tabernacoli a Firenze, La Splendida Storia di Firenze, Le Strade di Firenze, I Medici), un numero incalcolabile di saggi, articoli, prefazioni, conferenze, trasmissioni radiofoniche; e decine di migliaia di lettere.
Per più di trent'anni lo Studio fu teatro degli incontri di scrittori e artisti. Molte anche le personalità del cinema e dello spettacolo: Spadaro, Carla Fracci, Volonté, Rosi, Jean Gabin, René Clair, Rossellini. A ricordare tale ricca vita culturale, in quegli ambienti rimasti immutati sono presenti centinaia di lettere e di dediche stilate per Bargellini.


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