LE CASE ASSOCIATE

  • Indirizzo: Via Valdicastello Loc. Valdicastello Carducci 55045 Pietrasanta (LU) tel. +39 0584 795500
  • Orario: Martedì 09.00/12.00 Sabato e Domenica 15.00-18.00 Orario luglio e agosto Lunedì Chiuso da Martedì a Domenica 17.00/20.00 ingresso libero | non accessibile
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: Ingresso gratuito, visita guidata e 10% di sconto sul catalogo

Casa natale - Valdicastello Pietrasanta (Lucca)

Giosue Carducci, Premio Nobel per la Letteratura nel 1906, nacque a Valdicastello di Pietrasanta il 27 luglio 1835. Suo padre, dopo aver prestato servizio a Valdicastello come medico alle dipendenze della società mineraria francese Boissat, nell’autunno 1838 si trasferì con la famiglia nella condotta di Bolgheri. Successivamente i Carducci si spostarono in vari centri della Toscana.
Giosue Carducci ritornò in Versilia tre volte: il 16 giugno 1877, l’1 marzo 1890, in cui si recò a vedere la propria casa natìa a Valdicastello, e il 29 marzo dello stesso anno.
Dopo la morte, 16 febbraio 1907, il Consiglio Comunale di Pietrasanta deliberò di tributare solenni onoranze al Poeta. L’orazione ufficiale fu tenuta da Giovanni Pascoli.
Il 17 marzo 1907 la Casa Natale del Poeta fu dichiarata monumento nazionale e nel 1912 acquistata dal Comune col denaro ricevuto da una pubblica sottoscrizione.
Dal 1950, con decreto del Presidente della Repubblica, il Paese natìo ha adottato il nome di Valdicastello Carducci e nello stesso anno è stato istituito il Premio Nazionale di Poesia “Giosue Carducci”.

ICONA Sistema Museale Case della Memoria in ToscanaQuesta casa fa parte del Sistema Museale Case della Memoria in Toscana. Visita la pagina con le informazioni ed i video.

 


 
  • Indirizzo: Casa Museo Domenico Aiello e Michele Tedesco Via Arcivescovo Dimaria 85047 Moliterno (PZ) tel. +39 339 5725077
  • Orario: Tutti i giorni Mattina 09.30/12.30 Pomeriggio 16.30/19.30
  • Sito internet:
  • Contatti:

Casa Domenico Aiello - Moliterno (Potenza)

Michele Tedesco nacque a Moliterno il 24 Agosto 1834 da Giacomo e da Anna Racioppi e sin da piccolo rivelò la sua vocazione per lo studio e per l’arte. Uno zio materno, l’abate prof. Antonio Racioppi, lo stesso che educò Giacomo Racioppi, lo chiamò a Napoli dove lo fece iscrivere alla Scuola di Lettere e Belle Arti. Dopo aver completato il suo ciclo di studi e di pittura, nel 1860 si trasferì a Firenze per approfondire i suoi studi e la sua esperienza artistica e in questa città prese parte al gruppo di Telemaco Signorini. Egli visitò non solo molte città italiane per venire a contatto con l’arte, ma raggiunse anche i principali centri di cultura di tutta Europa.
Durante un viaggio in Baviera, conobbe e sposò la pittrice Julia Hoffman insieme alla quale visse a Napoli. Divenne presto un artista colto e geniale e visse sempre basandosi sui proventi del suo lavoro. Dopo il 1877, si trasferì a Portici dove, lavorando come maestro di pittura, insegnò disegno e fu anche direttore della Scuola dei disegni e dei bozzetti. Nel 1890 vinse per concorso la cattedra di titolare di Disegno all’Istituto di Belle Arti a Napoli. In breve tempo divenne famoso ed ammirato e collaborò a diversi giornali di critica e di esposizione d’arte. Morì nel 1917. Nella casa Domenico Aiello sono presenti 18 taccuini di appunti, disegni ed acquerelli che abbracciano un arco di circa 20 anni e testimoniano in modo eloquente quanto fosse vasta ed articolata la sua personalità.
Sono presenti anche degli oli veri e propri capolavori quali : “La morte del cardellino” e “Segreta attesa”.

La Casa Museo Domenico Aiello nasce come tributo del figlio Gianfranco alla figura paterna. Nel luglio 2010 dopo un attento restauro viene inaugurata questa abitazione lucana recuperata a luogo di cultura.Sabato 18 giugno 2016, dopo sei anni dalla sua apertura, ha subito un nuovo allestimento nella sua veste definitiva di Museo dell’ottocento lucano.Ospita in particolare preziose rarità del maggior pittore lucano Michele Tedesco (peraltro natio proprio di Moliterno). Agli oli, ai disegni, ai 18 taccuini d’artista di quest’ultimo si affiancano le opere degli altri grandi: Giacomo Di Chirico, Vincenzo Marinelli, Angelo Brando, ecc.

 
  • Indirizzo: Via Volterrana Nord n.6/A 50025 Montespertoli (Firenze) Tel 0571 609198 / 0571 657481 fax 0571 657027
  • Orario: Visita su prenotazione. L’enoteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 18:00, il sabato dalle ore 10:00 alle 14:00. Tutti i giorni è possibile fare degustazioni e aperitivi. Sabato pomeriggio, domenica e serali su prenotazione. Per informazioni e prenotazioni tel. +39 0571 609198 +39 0571 657481
  • Sito internet: Castello Sonnino
  • Contatti: castellosonnino
    centrostudisonnino
  • Facilitazioni per i soci: IN ATTESA DI COMUNICAZIONI

Castello di Montespertoli (Firenze)

Sidney Sonnino fu uno dei più autorevoli esponenti del liberalismo italiano. Antagonista di Giolitti, fu due volte Capo del Governo (1906 e 1909-1910), Ministro degli Esteri (1914-1919) e firmatario del Patto di Londra. Attento riformatore del sistema agrario, fu favorevole da sempre al suffragio universale.
Il Castello di Montespertoli si trova a soli 20 km da Firenze, facilmente raggiungibile da Pisa e Siena. Il Re Umberto I, Vittorio Emanuele III, D'Annunzio, Giolitti furono suoi illustri ospiti. Con la torre e la cappella del XIII secolo, il castello è oggi la residenza dei baroni Alessandro e Caterina de Renzis Sonnino che, negli oltre 57 ettari della tenuta, producono ottimo olio e vino Chianti Montespertoli D.O.C.G. ed hanno costituito il Centro Studi Sidney Sonnino. L’archivio conserva documenti sull’Italia fra ‘800 e la Prima Guerra Mondiale. Tutt’ora sono custodite intatte le stanze in cui lo statista visse e la sua biblioteca.
 
 
 
  • Indirizzo: Fondazione Casa di Enzo Ferrari - Museo Via Paolo Ferrari, 85 41121 Modena Tel. +39 059 4397979
  • Orario: Il Museo Casa di Enzo Ferrari è aperto ogni giorno eccetto Natale e Capodanno: ore 9:30 - 18:00 1 ottobre - 31 marzo ore 9:30 - 19:00 1 aprile - 30 settembre
  • Sito internet: museo
    fondazione
  • Contatti: museo
    fondazione

Modena

La storia di Enzo Ferrari, uno dei più grandi italiani del Novecento, è cominciata in questa casa dove oggi viene custodita la sua memoria. Da qui è partita l’avventura di un personaggio che ha lasciato un’impronta indelebile nel suo tempo. Destinato alla notorietà planetaria, Ferrari non ha mai dimenticato le sue radici, ma è stato un rivoluzionario. Era bambino in questa casa e sognava di produrre auto sempre più competitive. Veniva da una cultura contadina ma era affascinato dalla tecnologia. Egli ha compreso che l’automobile, da semplice oggetto di desiderio avrebbe potuto trasformarsi in oggetto di lusso e in vera opera d’arte. La Ferrari, con il Cavallino Rampante come simbolo, ha presto acquisito i contorni del mito. Davanti alla casa-officina, gestita dalla Fondazione Casa di Enzo Ferrari – Museo, è stata realizzata una nuova galleria espositiva, l’ormai famoso “cofano” di alluminio giallo, colore della città di Modena che Enzo Ferrari scelse come sfondo del Cavallino Rampante.
 
 
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Una straordinaria proposta culturale e turistica

L'Associazione Nazionale Case della Memoria riunisce le case (oggi case-museo) dove vissero personaggi illustri in ogni campo del sapere, dell'arte, della letteratura, della scienza, della storia e si propone di far conoscere e valorizzare queste significative dimore storiche, con la consapevolezza che non è possibile leggere le opere immortali dei grandi scrittori, ammirare i dipinti e le sculture di artisti geniali, in definitiva conoscere la storia, senza “incontrare” i suoi protagonisti, il loro vissuto, il forte legame con il territorio.

In ciascuna casa-museo, oltre l'allestimento permanente, si tengono visite guidate e attività didattiche, conferenze, seminari e mostre.

Scopri le case museo associate per programmare la tua prossima escursione culturale:

 

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  • Indirizzo: Biglietteria e bookshop piazza Cittadella, 5 Museo corte S. Lorenzo, 9 55100 Lucca tel. 0583 584028
  • Orario: aprile-ottobre 10 - 18 novembre-marzo 11 - 17 chiuso il martedì (tranne i festivi) e il 25 dicembre
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  • Facilitazioni per i soci: Biglietto ridotto

Casa natale (Lucca)

Il Museo è situato nell’appartamento, al secondo piano di un antico fabbricato nel cuore della città di Lucca, in cui è nato Giacomo Puccini il 22 dicembre 1858. In questa casa il compositore ha vissuto tutti gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, gli anni della familiarizzazione con la musica e dei primi studi sistematici. Per proseguire gli studi si trasferì a Milano, dove nel 1884 iniziò quella carriera operistica che ne ha fatto uno dei compositori più noti e più amati della storia. A questa casa Giacomo Puccini è rimasto sempre legato, tanto che ha voluto mantenerne la proprietà, nonostante avesse fissato altrove le sue residenze.

La casa natale fu trasformata in museo nel 1979. Oggi, grazie a un accurato restauro (2011), la casa natale ci appare come all’epoca in cui vi abitava il giovane Giacomo. Il Museo custodisce: arredi originali; preziosi oggetti appartenuti al musicista, tra cui il pianoforte Steinway & Sons su cui compose Turandot; partiture autografe di composizioni giovanili (l’opera prima, il Preludio a orchestra riemerso nel 1999, la Messa a 4 voci del 1880); molte lettere di e a Puccini (notevoli quelle di Giulio Ricordi); quadri; fotografie; bozzetti; cimeli; documenti preziosi che evidenziano il lavoro del compositore, come le bozze dei libretti di Tosca e Fanciulla del West e lo straordinario abbozzo musicale de La bohème. Notevole il costume di Turandot, realizzato secondo il figurino di Umberto Brunelleschi e indossato da Maria Jeritza per la prima rappresentazione alla Metropolitan Opera House di New York nel 1926. Il Museo si arricchisce continuamente grazie ad acquisti e alla generosità di privati che donano o mettono a disposizione materiali preziosi.

La casa natale di Giacomo Puccini è l’elemento centrale di Puccini Museum, un brand che propone un viaggio lungo le tracce lasciate dal grande compositore, per riscoprire la personalità, il genio e la passione del creatore di opere straordinarie conosciute in tutto il mondo.

ICONA Sistema Museale Case della Memoria in ToscanaQuesta casa fa parte del Sistema Museale Case della Memoria in Toscana. Visita la pagina con le informazioni ed i video.

 

 
  • Indirizzo: Casa di Cultura Goffredo Parise via verdi 1 31047 Ponte di Piave (TV) tel. 0422 759995 fax. 0422759945
  • Orario: lun 14.30 - 19.00 mar 10.30 - 12.30 / 14.30 - 19.00 mer 16.00 - 22.00 gio 14.30 - 19.00 ven 14.30 - 19.00
  • Sito internet:
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Ponte di Piave (TV)

Casa di Cultura Goffredo Parise

Goffredo Parise è stato uno dei maggiori scrittori italiani del '900. Nato a Vicenza nel 1929 pubblica il suo primo romanzo “Il ragazzo morto e le comete” nel 1951 e raggiunge il successo nel 1954 con il libro “Il prete bello”. Affianca subito alla sua attività di romanziere quella di giornalista, che lo vedrà autore di numerosi reportage negli anni '60, dalla Cina agli stati Uniti, dal Vietnam al Biafra fino al Cile. Nel 1970 si trasferisce in una casa lungo l'argine del Piave, dove scrive i Sillabari, la sua opera più celebre, un serie di racconti sull'animo umano con una prosa che si avvicina molto alla poesia e che si ispirano per la maggior parte a ricordi d'infanzia e ai luoghi e alle persone conosciuti lungo il Piave. Per motivi di salute lascia la casa sul Piave e si trasferisce nel 1984 nella casa di Ponte di Piave, dove vivrà fino alla scomparsa nel 1986.
Lo scrittore lascia la sua casa di Ponte di Piave all'Amministrazione Comunale a due condizioni: quella di poter essere sepolto nel giardino e che la casa diventasse un Centro di Cultura a lui intitolato. Nasce così la Casa di Cultura Goffredo Parise: il primo piano diventa la sede della biblioteca comunale, mentre al piano terra l'effettiva abitazione dello scrittore viene conservata integra così come lasciata dall'autore e diventa la Casa Museo Goffredo Parise.
La casa conserva intatti il mobilio, le suppellettili, gli oggetti, gli abiti dello scrittore permettendo attraverso la visita guidata di approfondirne la conoscenza biografica. Vi è poi una ricca collezione d'arte contemporanea legata alla frequentazione di Parise con gli artisti della scuola di Piazza del Popolo di Roma, tra cui si segnalano opere di Schifano, Fioroni, Ceroli, Ontani, Angeli, Chia e altri. La casa conserva inoltre l'Archivio Parise, raccolta di autografi, carteggi, articoli di e su Parise, punto di riferimento per gli studiosi della sua opera.
 
 
  • Indirizzo: Via Meletoli Celle dei Puccini Pescaglia (Lucca) tel. +39 0583467855 +39 0583359488 +39 3476746398 +39 3474226189
  • Orario: su prenotazione
  • Sito internet:
  • Contatti:
  • Facilitazioni per i soci: IN ATTESA DI COMUNICAZIONI

Celle di Pescaglia

Il Museo Puccini di Celle di Pescaglia, di proprietà dell’Associazione Lucchesi nel mondo, ha sede nella casa ove tre secoli or sono nacque Jacopo Puccini (1712-1781), iniziatore di quella lunga dinastia di musicisti che ha avuto in Giacomo Puccini (1858-1924) l’ultimo e più famoso esponente. In questa bella dimora del Cinquecento, durante la sua infanzia, il grande compositore trascorreva le vacanze estive con i genitori ma nel 1864 dopo, la morte del padre Michele, la madre Albina fu costretta a venderla per far fronte alle esigenze economiche della sua numerosa famiglia.

Tuttavia nel 1973 questa casa è tornata ad essere “la casa dei Puccini”: grazie alla generosità delle figlie di Ramelde, sorella prediletta di Giacomo, che donarono molti e preziosi cimeli, e alla sensibilità dell’Associazione Lucchesi Nel Mondo, che ne acquisì la proprietà, l’antica dimora è così divenuta un museo che nel corso degli anni si è arricchito e migliorato fino all’ultimo completo riallestimento avvenuto nel 2008.

La dotazione del museo è molto ricca, e di notevole interesse sia per il semplice appassionato che per lo studioso: le lettere e i manoscritti musicali autografi, le fotografie originali con dedica, così come i numerosi oggetti appartenuti a Giacomo Puccini, guidano il visitatore attraverso un lungo itinerario che ripercorre tanto la vita privata quanto quella artistica del grande musicista. Particolarmente interessanti gli abbozzi delle sue prime due opere, Le Villi, ed Edgar, così come le lettere alla sorella alla quale confidava le sue gioie per i successi ma anche i suoi timori e la sua amarezza per la cattiva accoglienza che pubblico e critica riservarono alla prima di Madama Buttefly, una delle opere più affascinanti che Puccini compose utilizzando un pianoforte oggi conservato nel museo insieme ad altri interessanti oggetti. quali il letto in cui nacque, il vestitino con il quale fu battezzato e la culla nella quale dormì i primi sonni.
Di notevole interesse antropologico è infine l’antica cucina dove tutto, dal grande camino alle suppellettili, fanno compiere al visitatore un inaspettato salto indietro nel tempo.

 

  • Indirizzo: Corso Umberto I, 36 09074 Ghilarza (OR) Tel. +39 078554164
  • Orario: venerdì, sabato e domenica, ore 10:00 - 13:00 e 15.30 - 18.30
  • Sito internet:
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Ghilarza (OR)

Nella via principale di Ghilarza si trova la casa dove Antonio Gramsci, a partire dal 1898, visse gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza con i suoi familiari. Sebbene la casa abbia subito alcuni interventi che hanno modificato la destinazione d’uso dei suoi ambienti, essa rievoca l’immagine di una famiglia che, pur nelle avversità e difficoltà economiche, seppe trasmettere quei valori sui quali si fonda l’intera opera gramsciana.

Nel 1965 il PCI acquistò la casa che fu trasformata, grazie all’opera di intellettuali e uomini di cultura, in “Centro di documentazione e ricerca sull’opera gramsciana e sul movimento operaio”. Fu l'opera instancabile delle nipoti di Gramsci, Diddi e Mimma Paulesu, e di uomini di cultura tra i quali spicca Vando Aldovrandi a riunire nell'associazione ‘Amici della Casa Gramsci’ quegli apporti fecondi che favorirono la trasformazione della casa in museo e la promozione delle celebrazioni gramsciane che il 27 aprile di ogni anno fanno di Ghilarza luogo di omaggio all'uomo, al politico, all'ideologo, al suo pensiero e alla sua opera tradotta in tutto il mondo. Furono sempre queste collaborazioni preziose, tra le quali quella dell'architetto milanese Cini Boeri e della curatrice della prima edizione delle Lettere dal carcere Elsa Fubini, a permettere di allestire nella casa, suddivisa in più ambienti, il percorso museale attraverso documenti, oggetti, foto, reperti e testimonianze preziose che ricostruiscono le tappe più significativa della sua vita. Al piano superiore si trovano le teche dove sono custoditi oggetti, lettere ed immagini della vita di Antonio e una stanza da letto con dei mobili originali della famiglia Gramsci. Dalla cucina del piano terra, in stile sardo, si accede al grazioso cortile interno che porta al centro storico del paese.

Attualmente la casa è sede dell’associazione “Casa Museo di Antonio Gramsci – centro di documentazione, ricerca e attività museali”-, costituitasi ONLUS nel 1999, che ha lo scopo di favorire la migliore conoscenza del pensiero e dell’opera gramsciana attraverso la fruizione del centro da parte dei visitatori, delle scolaresche, degli studenti.

Situata nel palazzo sede della ex pretura, si trova la nuova biblio-mediateca “Mille Ghilarze” con un’importante collezione di volumi sul pensiero gramsciano e sulla storia politica e sociale contemporanea.
 

 

 
 
  • Indirizzo: Località Donnafugata 97100 RAGUSA Tel: 0932.676500
  • Orario: Lunedi chiuso. Da martedi a domenica dalle ore 9 alle ore 19. E' possibile permanere all'interno fino alle ore 19:45
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Castello Donnafugata

Nel 1647, il barone Vincenzo Arezzo acquistò la tenuta di Donnafugata da discendenti di casa Cabrera e ne ottenne regolare investitura.
Attorno ad una antica torre di avvistamento si iniziò a formare una masseria con relativa casa padronale dove gli Arezzo controllavano le attività agricole del latifondo.
Nella prima metà dell’800, Francesco Arezzo avviò i lavori di rifacimento per creare un “casino di villeggiatura”. È comunque al figlio Corrado Arezzo De Spucches (1824-1895), che si deve la forma dell’attuale Donnafugata. Il barone, deputato al parlamento di Sicilia nel 1848, Senatore del Regno d’Italia (1861) e Regio Commissario all'Esposizione di Dublino (1865), fu autore di una raccolta di poesie e intenditore di teatro, pittura e musica. La sua villa, sede di mondanità ed eleganza accolse uno dei salotti culturali più noti del Circondario
La nipote Clementina sposò il V.te Gaetano Combes de Lestrade (1859-1918), membro dell’Institut, storico ed economista che a Donnafugata scrisse di politica e diritto internazione e sociologia.
Da Clara (figlia del Lestrade) e dal conte Vincenzo Testasecca, nacque Gaetano, che nel 1982 vendette il Castello al Comune di Ragusa.  
Varie le curiosità. Il Castello occupa una superficie di 2500 mq e si sviluppa su tre piani; dei 120 ambienti sono visitabili solamente una ventina di stanze; degne di nota sono: la biblioteca, la sala degli specchi e la sala della musica. Nel parco monumentale si trova il più vasto labirinto in pietra esistente al mondo. Per regio decreto del 1880 le foglie dei ficus potevano essere spedite come cartoline postali. Per raggiungere Donnafugata fu deviata persino la linea ferroviaria Siracusa-Gela e fu costruita una piccola stazione..
Donnafugata, luogo di memoria, entra nell’arte del cinema per far rivivere le pagine di illustri scrittori. Qui, i fratelli Taviani fissarono un prezioso momento del film “Kaos” (ispirazione pirandelliana) e, Roberto Faenza girò le scene de “I Vicerè”, ispirate al romanzo di De Roberto. Donnafugata accolse anche la narrazione onirica de "L'uomo delle stelle" di Giuseppe Tornatore, per poi diventare il set di alcuni episodi della serie del Commissario Montalbano, tratta dai romanzi di Andrea Camilleri.
Nel castello  è custodita una delle più prestigiose e ampie collezioni di abiti e acccessori antichi. Una serie di mostre temporanee offrono al pubblico una selezione tematica di storia della Moda. Presto sarà aperto nei bassi del Castello il MUDECO (museo del Costume)
 
 
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