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"Mario Sironi. La grandezza dell'arte, le tragedie della storia"

Pistoia | Biblioteca Forteguerriana
"Mario Sironi. La grandezza dell'arte, le tragedie della storia"
Presentazione del libro di Elena Pontiggia, 10 novembre ore 17

15.11.10 Sironi

A Massimo Fini il Premio di Scrittura Indro Montanelli 2015. Il Premio Giovani a Mirella Molinari

Fucecchio (FI)| Fondazione Montanelli Bassi
A Massimo Fini il Premio di Scrittura Indro Montanelli 2015. Il Premio Giovani a Mirella Molinari

Sabato 7 novembre alle ore 11, presso il Nuovo Teatro Pacini di Fucecchio, sarà consegnato il Premio Nazionale di Scrittura Indro Montanelli 2015, arrivato quest’anno alla settima edizione. Il Premio alla carriera va a Massimo Fini, quello per la Sezione “Giovani” andrà a Mirella Molinaro. Saranno presenti personalità di spicco come Marco Travaglio direttore de “Il Fatto Quotidiano”, Ferruccio de Bortoli presidente della Casa editrice Longanesi e fino a pochi mesi fa direttore del Corriere della Sera, Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, e Pierluigi Magnaschi direttore di ItaliaOggi. Marco Travaglio interverrà per presentare Massimo Fini, dialogando con il vincitore del Premio alla carriera. Di Fini saranno letti anche alcuni brani giornalistici rappresentativi del suo pensiero e della sua scrittura. De Bortoli e Sabatini interverranno in rappresentanza della giuria. Una menzione speciale andrà ad altri due giovani giornalisti: Valentina Calzavara e Daniele Bellocchio. Un riconoscimento anche agli alunni del Liceo di Fucecchio, autori di una rivista culturale on line.
Ulteriori informazioni sul sito della Fondazione Montanelli Bassi (www.fondazionemontanelli.it)
 

"Con Liszt a Firenze" Gregorio Nardi in concerto a Budapest

"Con Liszt a Firenze"
Gregorio Nardi in concerto a Budapest

Sabato 7 novembre alle ore 11.00, Gregorio Nardi terrà un concerto alla Casa-Museo di Franz Liszt a Budapest (Liszt Memorial Museum, Vörösmarty u. 35) , dove presenterà un programma di rarità e capolavori musicali, tra questi, un Fantasiestück di Schumann ancora inedito, e il primo capolavoro romantico italiano, le Romanze di Casamorata, musicista che ebbe modo di conoscere Liszt a Firenze. Un invito prestigioso nell’ambito di manifestazioni legate alla presentazione del suo volume “Con Liszt a Firenze”.
Il programma è suddiviso in tre sezioni. Dapprima si ascolteranno due Sonate in un solo movimento: due brevi composizioni, ambedue “melancoliche”, che sviluppano liberamente la classica struttura della Sonata, ambedue spegnendosi in una esangue visione crepuscolare.
La Sonate mélancolique di Ignaz Moscheles è datata tradizionalmente al 1814: sarebbe, cioè, la prima composta dal musicista appena ventenne. In verità è probabile che solo il tema venisse ideato allora, mentre si dovrebbe porre l’intero movimento di  sonata in una data assai più vicina all’anno di pubblicazione (1820/1821), alla fine del suo periodo viennese, segnato dalle prime lunghe tournées pianistiche e dall’amicizia con Beethoven. Fin dalla sua apparizione, la mélancolique fu uno dei brani preferiti dai musicisti: da Mendelssohn che, allievo e amico di Moscheles, da bambino nel 1824 stupì la famiglia del maestro eseguendo serenamente a prima vista il brano; fino a Reinecke, che ebbe il triste incarico di suonarla a un concerto commemorativo a Leipzig nel 1870, poco dopo la morte di Moscheles.
Anche la Sonata di Alban Berg è una delle sue prime composizioni, e la prima a essere pubblicata. E anch’essa reca un dubbio cronologico. La sua datazione è tradizionalmente fissata tra il 1907 e il 1908. Ma la pubblicazione, avvenuta solo nel 1911, fa pensare a un periodo di elaborazione più lungo. Forse Berg aveva dapprima seguito l’insegnamento di Schönberg, concependo un brano più scolastico, simile forse al contemporaneo Sonatensatz di Webern; e solo in seguito lo trasformò in quello struggente capolavoro che oggi possiamo ascoltare. Il fascino del brano è dato da un linguaggio eclettico che amalgama memorie wagneriane come anche brahmsiane, e profezie del Wozzek.
La seconda sezione del programma è composta da due trittici.
Il primo, che viene eseguito quest’oggi per la prima volta in Ungheria, è quello delle Tre Romanze di Luigi Ferdinando Casamorata, un musicista oggi piuttosto ricordato per la sua eccelsa attività musicologica, per aver fondato il Conservatorio di Firenze, e per essersi impegnato nella riforma della musica religiosa cattolica con risultati musicali e teorici che non mancarono di influenzare sia Liszt, sia Giuseppe Verdi. Nel 1830, questo breve ciclo fu la prima composizione pienamente romantica dedicata al pianoforte da un autore italiano. Passarono però del tutto inosservate, tant’è vero che se ne conservano solo rarissime copie (tre o quattro, in tutto); e solo nel 2007, in occasione del bicentenario della nascita di Casamorata, Gregorio Nardi le ha riproposte in pubblico.
Le tre romanze offrono altrettanti omaggi a stilemi operistici. La prima è chiaramente modellata sulla cantabilità rossiniana. Il suo pregio risiede in una profusione di ornamenti vocali riprodotti al pianoforte che fanno pensare ai primi capolavori di Chopin, e in particolare alle ornamentazioni del Notturno op. 15 n. 2, che fu però composto due anni dopo la pubblicazione di Casamorata. Modello per i due giovani compositori fu l’arte di Angelica Catalani, la più grande soprano d’inizio secolo, che proprio nella primavera del 1830 si era stabilita a Firenze, la città di Casamorata. La seconda romanza ha carattere piuttosto donizettiano – e difatti tra Casamorata e Donizetti si stabiliva in quei giorni una bella amicizia.  La terza romanza sempre invece riferirsi a modelli più complessi, probabilmente tedeschi, forse a Weber; rimandando così alla prima formazione di Casamorata, che da bambino studiò a Würzburg con uno dei massimi teorici del tempo, Franz Joseph Fröhlich.
Composti a Düsseldorf tra il 1850 e il 1851, i tre Fantasiestücke Op.111 di Robert Schumann ripercorrono per l’ultima volta il mondo romantico, appassionato, poetico tipico di quasi tutta la sua produzione matura, riproponendo modi esecutivi, cantabilità, caratteri di danza e di narrazione che il compositore aveva sviluppato più volte, e che qui si mostrano con dettagli di finezza inedita. Nello stesso periodo Schumann stava sviluppando il meraviglioso linguaggio degli ultimi capolavori, segreto, evanescente, visionario. Dopo il ciclo, Nardi eseguirà la prima versione inedita del secondo Fantasiestück, un breve brano la cui semplice cantabilità viene sviluppata in un laborioso intreccio contrappuntistico.
La terza ed ultima sezione è dedicata a tre capolavori di Franz Liszt, cari a Gregorio Nardi perché legati alla sua formazione, alla sua scuola. I suoi nonni – Rio e Gregoria Nardi, un celebre duo pianistico – erano infatti allievi di Giuseppe Buonamici, il massimo allievo italiano di Liszt e di Bülow, famoso alla fine dell’Ottocento per il suono meraviglioso: era infatti capace di una delicatezza e di una pienezza sonora che molti consideravano paragonabili a quelle di Anton Rubinstein. La Rigoletto-Paraphrase era uno dei suoi cavalli di battaglia, che non mancò di insegnare sia a Rio che a Gregoria Nardi. Il Sonetto dantesco di Bülow nacque proprio a Firenze. Lo scandalo per il divorzio da Cosima Liszt aveva reso insopportabile la vita di Bülow in Germania. Buonamici, che in quei giorni era suo allievo a München, spinse il maestro a stabilirsi a Firenze per alcuni anni. Bülow vi incontrò la giovanissima Giulia Masetti. Per qualche anno, il loro fu un grande amore; e per lei nel 1871 fu composto questo delicato Lied, che Liszt trascrisse pochi anni dopo. La trascrizione di Frühlingsnacht, da Schumann, fu l’ultimo brano che Buonamici studiò con Liszt, a Firenze nel gennaio 1886. La partitura che usarono, il pianoforte, il panchetto sono ancora conservati da Gregorio Nardi, come anche tutta la biblioteca musicale che Buonamici lasciò in eredità a Rio Nardi nel 1913.

Lettera del presidente Adriano Rigoli: Festa del decennale e call per il progetto alluvione di Firenze

Lettera del presidente Adriano Rigoli: Festa del decennale e call per il progetto alluvione di Firenze

Inaugurazione Targa 3Cari Amici Soci,

dopo il ritorno dalla Spagna dove il Vicepresidente ed io abbiamo partecipato al Convegno di ACAMFE (l'associazione delle case e fondazioni degli scrittori di Spagna e Portogallo), in cui abbiamo posto le basi per un lavoro comune di promozione delle nostre istituzioni di cui presto vi darò notizia, vi invio in allegato il comunicato stampa, redatto da Lisa Ciardi, relativo alla festa per il decennale della nostra associazione che si è svolta a Palazzo Datini a Prato, sabato 24 ottobre scorso. Nelle foto vedete il momento in cui, con il Sindaco di Prato Matteo Biffoni e il Sindaco di Vaiano Primo Bosi, abbiamo scoperto la targa che indica Palazzo Datini come sede nazionale dell'associazione. Nella stessa occasione a tutte le case partecipanti è stato consegnato un comodo espositore, con il logo dell'associazione, per esporre i depliant della nostra rete museale all'ingresso di ciascuna casa socia, come segno di appartenenza all'associazione. Gli espositori con il logo ci sono per tutte le case socie, comunicateci quando avrete occasione di ritirarlo. In allegato alcune immagini, mentre altre potrete trovarle sulla nostra pagina Facebook.
Ringrazio la Fondazione Casa Pia de'Ceppi, l'Archivio di Stato e l'Istituto Datini per l'ospitalità e la gentile collaborazione. Ringrazio tutte le case partecipanti alla festa del decennale e i graditi ospiti che hanno voluto presenziare e portare il loro saluto ed augurio. In particolare ringrazio le due case arrivate alla festa più da lontano: Casa Silvio Pellico e il Museo di Casa Cavassa da Saluzzo in Piemonte (con Marco Delleani che è anche Coordinatore Regionale) e Casa Antonio Gramsci di Ghilarza in Sardegna, rappresentata dall'amico Vicepresidente Gianluigi Deiana. A tutti ho detto quanto siamo stati lieti della loro presenza e quanto siamo orgogliosi che nell'associazione siano presenti le case di personaggi tanto illustri: non me ne voglia nessuno, se nella serata ho espresso il mio vivo apprezzamento dell'associazione per la presenza di Casa Gramsci nell'associazione. Antonio Gramsci non è stato solo il fondatore del Partico Comunista Italiano, ma uno dei più importanti pensatori del XX secolo, scrittore, filosofo, critico letterario e molto altro. Soprattutto di lui apprezzo la coerenza (virtù oggi così rara) e la disponibilità a pagare di persona, pur di non rinunciare alle sue idee. Scriveva in una celebre lettera alla madre nel 1928: "Non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini".
Ora una notizia importante: Il prossimo anno 2016 si ricorderà il 50° anniversario dell'alluvione di Firenze che non fu solo un evento di cronaca di una città, pur importante, ma un evento di risonanza mondiale a causa del coinvolgimento dell'immenso patrimonio artistico della città. Nel corso di questi mesi, abbiamo individuato tre case che possono essere direttamente coinvolte nelle manifestazioni di ricordo di questo evento. Esse sono: 1) Casa Bargellini in Via delle Pinzochere a Firenze, la casa del Sindaco dell'alluvione che tanto si prodigò per la sua città, posta in una delle zone più colpite; 2) Casa Leonetto Tintori di Prato, la casa del grande restauratore che contribuì alla salvezza di molte opere d'arte; 3) Casa Montanelli di Fucecchio. Di Indro Montanelli si conservano numerosi articoli e reportage sull'argomento. Ci sono altre case che possono partecipare alle manifestazioni che si stanno preparando con un contributo originale oppure sono state colpite dall'alluvione? Spesso inoltre ci dimentichiamo che l'alluvione non fu solo a Firenze. Su questo argomento dateci notizia al più presto, in modo che possiamo inserire la vostra casa nell'elenco delle istituzioni che saranno chiamate a partecipare alla ricorrenza.
In attesa di un vostra risposta, colgo l'occasione per salutare con viva cordialità,
Adriano Rigoli

Guia de Museos y entratenimento

Guia de Museos y entratenimento
Ottobre 2015| Messico

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L’associazione nazionale Case della Memoria compie 10 anni

L’associazione nazionale Case della Memoria compie 10 anni
Al Palazzo Datini di Prato i rappresentanti delle dimore da tutta Italia
L’appuntamento è per sabato 24 ottobre. In programma anche la visita guidata alla Casa Museo Francesco Datini e all'Archivio di Stato di Prato

Prato, 22 ottobre 2015 – L’Associazione Nazionale Case della Memoria compie dieci anni. Era il 24 ottobre 2005 quando fu costituita, con un atto sottoscritto tra le mura del Palazzo Datini di Prato. E sarà proprio la casa museo del mercante pratese a fare da cornice alla festa organizzata dall’associazione per festeggiare il suo primo decennio di vita.
All’iniziativa interverranno i rappresentanti delle case museo di personaggi famosi della cultura italiana provenienti da tutta Italia: sono cinquanta infatti, disseminate in 9 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sicilia e Sardegna), le Case Museo che aderiscono all’Associazione.

L’appuntamento con la Festa per il “I decennale della costituzione dell'Associazione Nazionale Case della Memoria” è per sabato 24 ottobre (a partire dalle 16.30) al Palazzo Datini di Prato (via Ser Lapo Mazzei 41/43) con una festa che si aprirà con la visita guidata alla Casa Museo Francesco Datini e all’Archivio di Stato di Prato, a cura di Filippo Boretti, presidente della Fondazione Casa Pia de' Ceppi Onlus, di Daniele Cianchi, direttore dell'Archivio di Stato di Prato e di Chiara Marcheschi dell’Archivio di Stato di Prato.

A seguire (ore 18) ecco i saluti delle istituzioni: moderati da Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, si passeranno la parola Matteo Biffoni sindaco di Prato; Primo Bosi sindaco di Vaiano; Daniele Cianchi direttore dell’Archivio di Stato; Diana Toccafondi soprintendente archivistica della Toscana; Elena Pianea responsabile del settore Musei ed Ecomusei della Regione Toscana; Claudio Rosati di Icom Italia e Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.

Il programma della giornata proseguirà con il Concerto Polifonico della Società Corale "Corte de' Bardi" (ore 19), diretto da Elisabetta Ciani e con Chiara Cirri al pianoforte, a cui seguirà il buffet per gli ospiti (ore 20).
In ricordo del decennale dell'Associazione Case della Memoria sarà scoperta una targa all'ingresso del Museo Casa Francesco Datini con il logo dell'associazione e la dicitura “Sede Nazionale”, mentre a tutte le case socie che interverranno verrà consegnata una targa con il logo dell’associazione da esporre come segno distintivo di appartenenza all’entrata della propria casa museo.
Il pubblico interessato a partecipare deve accreditarsi, fino a esaurimento posti, alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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